Lo scenario economico del Catania è sempre più grigio. E’ stato pagato un mese di stipendi ai calciatori ma non è stata rispettata neanche la scadenza federale del 18 ottobre. “Si parla con diversi interlocutori”, ma “è inutile illudere la gente”, ha detto Gaetano Nicolosi, azionista di maggioranza della Sigi, ai microfoni di Cornere su Telecolor. Una salute economica del club che vacilla e una difficoltà enorme a trovare nuove risorse. Le parole dell’azionista sono state crude e sincere, a delineare una situazione tutt’altro che serena anche e sopratutto in ottica futura. Ecco le sue dichiarazioni:

Nicolosi ha spiegato il motivo del ritardo nel pagamento degli stipendi e la divisione delle spese all’interno della Sigi: “E’ successo che in relazione alle mensilità che dovevamo dare ai giocatori, abbiamo pagato solo una mensilità, non si sono raccolte le somme per far fronte al pagamento degli stipendi di tutti i giocatori. Sono state versate 30mila euro da me, 20mila da Palma che è una persona sempre presente in modo abbastanza corposo, l’avvocato Giovanni Ferraù ha versato 25mila tramite una sponsorizzazione, l’ingegnere Stefania Baudo ha versato 10mila euro, Recanati e altri 2/3.000 euro”.

Disperazione, ma non rassegnazione nelle dichiarazioni dell’imprenditore, che ha espresso chiaramente la sua difficoltà economica nell’immettere soldi ogni mese. Un appello chiaro, a portare avanti la baracca fino a fine campionato: “Io quello che posso fare faccio, ho fatto tantissimo, non ho tanti gettoni da mettere nella giostra per tutti. Ogni tanto qualcuno potrebbe anche dare un contributo, siamo un pò fermi. Non è una frattura ma riuscire a contribuire chi più, chi meno a portare la squadra al completamento del campionato. Non ci sono litigi ma punti di vista divergenti. Conta mettere la benzina in questo motore e tutti dobbiamo mettere il carburante se vogliamo stare a bordo”.

Uno sguardo, a margine dell’intervista, al futuro del club e a nuovi possibili investitori. Nicolosi non vuole creare illusioni: “L’obiettivo è cedere la squadra. Abbiamo delle interlocuzioni ma non mettiamo speranze che non ci sono. Noi entro una decina di giorni crediamo di andare a bonificare tutta la restante parte degli stipendi non ancora pagati. Intanto abbiamo saldato un mese. E sulla prossima iscrizione al campionato l’azionista non si nasconde: “Poi ci sarebbe un grande punto di domanda sull’eventuale iscrizione al prossimo campionato, già metto le mani avanti perchè la vedo molto difficile. C’è un pò di demoralizzazione, anche noi facciamo un pò di confusione, ripeto mettere assieme 24 sconosciuti è difficile. Ad oggi, comunque, il Catania 1946 matricola 11700 nel bene o nel male è all’impiedi”.

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