Alcune formule, aforismi, sono fatti per essere smentiti. Non è vero, ad esempio, che chi ben comincia è a metà dell’opera; così come non è assolutamente vero che chi male inizia ha il destino segnato verso il fallimento. Serve equilibrio, e serve tempo, prima di giudicare negativamente o positivamente un cammino. Prima, si può parlare soltanto di buone sensazioni: quelle che si respirano dalle parti di viale del Fante in questo momento.

Il detto “buono”

Ma questo è un concetto trito e ritrito, quasi nauseante. Adesso servono i fatti. I motori si scaldano, l’attesa è finita e domani il Palermo inizierà la sua “lunga e tortuosa” stagione, come ha voluto definirla Filippi oggi in conferenza stampa. E mai parole furono più azzeccate di queste, perchè “buon cavallo si vede a lunga corsa”; questo sì, che è un bel detto, invece.

Chi ben comincia deve dimenticare e ripartire?

Vincere una partita può essere importante, più o meno quanto può esserlo dimenticare in fretta il successo. Questo è il bello e il brutto del calcio. Poi, dimenticavamo, “ben” si deve cominciare, cosa non affatto scontata contro il Latina dell’ex Di Donato. Insomma non deve esaltare un’eventuale vittoria, come non deve spegnere i sogni dei tifosi un possibile passo falso. Chi ben comincia, forse, deve dimenticare in fretta? E’ questo il giusto equilibrio?

Vincere per la serenità

La mentalità farà la differenza, quella che non emerge però dagli allenamenti, purtroppo. La tecnica, quella si, insieme alla tattica, possono lasciare ben sperare. Nessuno però può ancora entrare nella testa degli altri, motivo per cui sarà il campo a delineare, eventualmente, anche una forza mentale (desiderata) oltre che tecnica e fisica (supposta) della squadra. Vedere, per credere. Cominciare bene, per far cosa? Iniziare un percorso, con serenità.

Chi ben comincia non è assolutamente a metà dell’opera

Ecco, la parola chiave è “serenità”. Le vittorie, almeno quelle all’inizio del sentiero, non possono mica delineare il traguardo, ma aiutare certamente ad affrontare con più autostima l’ostacolo successivo. Anche perchè se a Palermo non si vince, le settimane sono terribili e lunghe. Ecco perchè in fondo, chi ben comincia (nel caso) non dovrebbe essere assolutamente a metà dell’operà

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