Niccolò Ammaniti: “La Sicilia da raccontare non è solo Montalbano”

Lo scrittore parla degli scenari di “Anna”, la serie tv che ha diretto per Sky.
“Palermo a due facce è ricchezza narrativa”.
“Questa città soffre dopo il Covid. L’ho vista provata ma ce la farà anche stavolta.
Voglio venirci a vivere, mi piace percorrerla piedi”.

Questi i titoli di  Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Sara Scarafia, che intervista il regista di Anna, la serie tv girata a Palermo ed in Sicilia, in onda in questi giorni su Sky e che sta avendo uno strepitoso successo di pubblico. Ammaniti racconta una Sicilia diversa, sporca, polverosa, degradata e abbandonata, lontana da quella da cartolina che si osserva su altre serie tv come Montalbano o Makari. Ma è la storia stessa del film ad imporlo: si parla di una catastrofe successiva ad un virus che ha ucciso tutti gli adulti, lasciando in vita solo i bambini.

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Il film da un libro scritto nel 2015

Palermo – Anna serie tv – Una serie tratta da un libro di Ammaniti di alcuni anni fa che incredibilmente riprende un argomento attualissimo, il Covid. E le riprese che iniziano alcuni mesi prima dell’epidemia e devono poi fare i conti con le restrizioni imposte dalle norme anti contagio. Interessante intervista col regista che svela il suo amore per Palermo, città in cui viene spesso, che ama attraversare a piedi e dove vuole trasferirsi per vivere, perchè meno ansiogena di Roma. Vi presentiamo solo alcuni brevissimi passaggi dell’intervista che si può leggere su Repubblica, in edicola:

Le parole di Ammaniti

“… c’è stato un lungo lavoro di scenografia per scegliere i posti giusti. E di posti abbandonati in Sicilia ne abbiamo trovati molti. Ma ne abbiamo trovati anche molti altri che erano semplicemente belli e abbiamo dovuto solo farli attraversare dai bambini. ..Siamo stati in posti bellissimi e li abbiamo coperti di spazzatura e abbiamo sfruttato luoghi
meravigliosi …Palermo è una città che amo, nella quale voglio vivere e infatti da tempo
sto cercando casa. Tantissime scene sono state girate alla Fiera del Mediterraneo, un posto
perfetto per noi. E ancora lungo la strada che costeggiando il mare porta a Bagheria… 

La città però non mi sembra così abbandonata. Roma è in una condizione peggiore: il centro sembra la Bombay dove andavo a 20 anni. .. a Palermo sto con meno ansie che a Roma e perché le persone ti chiedono chi sei. Girando l’Isola ho avuto la sensazione che i siciliani abbiano preso più coscienza del loro patrimonio: lo vedo nella cura con cui si occupano delle cose, in come le raccontano …Palermo, col covid,  è una città provata che vive per strada, fatta di persone che si muovono una accanto all’altra ed è questa la sua forza. Un mese fa, rifacendo la mia passeggiata, ho trovato tutto chiuso. Sentivo che
in tanti avevano scommesso sul turismo e si sono ritrovati senza nulla. .. Ma Palermo è abituata alla sofferenza e ce la farà anche questa volta”.

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