Ferrero

Palermo – Ferrero può comprare il club rosanero? No, i regolamenti lo vietano. Spieghiamo…

Ma davvero Massimo Ferrero può, attenti al può, comprare il Palermo come vogliono farci credere? No, almeno direttamente non può farlo. Vi spieghiamo una volta e per tutte come stanno le cose senza tema di smentita. Che poi si vogliano o si possano trovare degli escamotage è cosa ben diversa.

Massimo Ferrero due anni fa ha partecipato al bando del comune di Palermo per la rinascita della società rosanero senza però riuscire a spuntarla. Una sconfitta che il vulcanico patron doriano non ha mai digerito tanto da essersi rivolto anche al TAR del capoluogo per veder accolte le proprie ragioni.

Ferrero non si è mai arreso, ritenendo già da allora di avere tutte le carte in regola e proprio a questo proposito ci siamo sempre chiesti e gli chiediamo perché non abbia mai deciso di renderle pubbliche così da supportare le sue tesi. Ma vabbè questo evidentemente è un altro discorso.

Fatto sta che Ferrero e i suoi sodali continuano a rilasciare di tanto in tanto dichiarazioni che a volte vanno anche contro quelle che sono verità incontestabili perché scritte nei regolamenti. A che pro tutto questo? Non lo capiamo, o forse sì ma lasciamo che ognuno si faccia la propria idea come ci siamo fatti noi la nostra, senza che questa voglia apparire come una verità assoluta.

Tempo fa abbiamo spiegato il perché il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero non può acquistare il Palermo e lo abbiamo fatto citando le norme federali e non perché ci sia antipatico o chissà per quale altro motivo.

Oggi leggiamo che c’è qualcuno vicino, anzi vicinissimo al patron blucerchiato che evidentemente ha riscritto tali norme tanto da sostenere che “la normativa vigente – testuali parole dell’avvocato Sergio Schicchitano al Gds – non crea alcun vincolo almeno fin quando il Palermo raggiunga la medesima categoria della Sampdoria. Basti pensare a Lotito che detiene e gestisce sia la Lazio che la Salernitana o De Laurentis con Napoli e Bari”.

Le norme federali

Peccato che tutto questo non è assolutamente vero. Basterebbe leggere infatti l’articolo 16 bis del N.O.I.F. (Norme organizzative interne della F.I.G.C). A questo si aggiunga che nel corso della riunione del 5 novembre 2019 la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha ravvisato l’opportunità di integrare le disposizioni contenute nel Regolamento sulle acquisizioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico, ovvero Serie A, B e C.

Secondo quanto stabilito al punto 3 lettera b dei requisiti di onorabilità, infatti, chi vuol acquistare una società calcistica professionistica deve tra le altre cose dichiarare “di non detenere partecipazioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in più società appartenenti alla sfera professionistica secondo quanto previsto dall’art. 7 comma 7 e ss dello Statuto FIGC”.

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Quindi a differenza di quanto fino a prima di quella data in vigore, leggasi Lotito con Lazio e Salernitana o De Laurentis con Napoli e Bari, non basta più una categoria di differenza tra due società aventi la stessa proprietà, ma non sono più tassativamente ammesse le “multiproprietà”.

Chi può comprare il Palermo?

Quindi allo stato attuale né Ferrero né altri che già sono nel mondo del calcio professionistico italiano, oggi, possono quindi acquistare una società che non sia dilettantistica tranne che non cedano prima quella di cui sono già proprietari.

Poi che esistano mille scappatoie e che si possa intestare una società al marito del cugino dello zio del fratello di Nonna Papera piuttosto che al nipote della bisnonna della madre del figlio di una prozia di Batman è chiaramente possibile, ma cerchiamo di essere seri.

Non capiamo il perché quindi di tutto ciò, o forse sì, tanto che ci è sorto il dubbio di non sapere che improvvisamente durante la telenovela Superlega fossero state cambiate le norme federali…

Vi chiediamo, i tifosi del Palermo vi chiedono, di essere sinceri e di dire solo e solamente la verità. Il Palermo e i suoi tifosi non ne possono più di essere presi in giro.

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3 Commenti

  1. “Poi che esistano mille scappatoie e che si possa intestare una società al marito del cugino dello zio del fratello di Nonna Papera piuttosto che al nipote della bisnonna della madre del figlio di una prozia di Batman è chiaramente possibile, ma cerchiamo di essere seri.”

    TI SEI DATO LA RISPOSTA DA SOLO, POICHE’ LO FANNO TUTTI, QUINDI PAROLE AL VENTO

    • ci spiace ma le nostre non sono parole al vento. ci atteniamo a quello che dicono le regole che non sono interpretabili. E quindi abbiamo spiegato con chiarezza come stanno le cose

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