A Bari il Palermo per addolcire un po’ il finale di stagione e per “presentarsi” letteralmente ai Playoff. Sullo sfondo, anche una leggera ambizione di insidiare il 7° posto che potenzialmente è di proprietà del Foggia, che deve ancora recuperare una partita. Quel che è certo, al di là delle ambizioni e degli obiettivi delle due compagini, è che si è assistiti veramente ad una piacevole partita.

Floriano, classico gol dell’ex

Grande intensità e due occasioni importanti per parte. La prima, di sfonda rosanero, ha visto Rauti girare il pallone al 7′ minuto di testa sugli sviluppi di un angolo ben battuto da Floriano; Frattali è però attento e devia in angolo. Qualche minuto più tardi è Pelagottii a respingere un tiro violento di Antenucci che si era infilato centralmente indisturbato. Dentro a questi due squilli, tanti pericoli potenziali e una serie di situazioni offensive che, sopratutto la squadra Filippi, poteva sfruttare meglio. Fino al rigore trasformato da Floriano che ha portato in vantaggio i siciliani per il più classico dei gol dell’ex. È stato Kanouté ad infilarsi in area di rigore e ad essere stato colpito sui polpacci dal difensore del Bari, le cui proteste sono davvero timide. Le sue, come quelle degli altri suoi compagni di squadra.

Un vantaggio legittimato

Un vantaggio, arrivato al 31′, legittimato da un controllo totale nell’ultimo quarto del primo tempo. Sempre in anticipo i giocatori rosanero sulle seconde palle e sempre attenti a ridosso degli ultimi 30 metri, per la verità poco occupati dai galletti che sono sembrati molto in confusione. La determinazione ha fatto la differenza nella prima frazione, oltre che le migliori qualità e ordine tattico. I siciliani hanno portato più pressing (sopratutto dopo il vantaggio) e hanno fatto loro quasi tutte le seconde palle, sulle quali i pugliesi sono stati molli e arrendevoli.

In gestione nel secondo tempo

Il secondo tempo comincia con due cambi per il Palermo: fuori Marconi, già ammonito e l’autore del gol Roberto Floriano. Dentro Marong e Santana. Cambio strano il secondo ma quanto mai azzeccato. Il 39enne arriva sul limite corto dell’area di rigore e calcia dal nulla un bolide centrale sul quale Frattali può fare molto meglio. Il portiere del Bari lascia letteralmente passare il pallone e lo fa entrare dolcemente in porta, quasi fosse “amico”. Il Palermo, entrato col piglio giusto anche nei secondi 45 minuti, raddoppia con un altro esterno e col suo uomo simbolo.

Bene anche il “Dopo gol” con i rosa che gestiscono il risultato senza troppi problemi e cercano, anzi, il tris con Luperini che al 59′ si è inserito con tempi giusti ma di testa indirizza a lato. Partita di sostanza per l’ex centrocampista del Trapani, forse una delle migliori da quando è a Palermo. Nessuna parata di Pelagotti nel secondo tempo, con i rosanero che d’astuzia, hanno fatto scorrere il cronometro praticamente ad ogni azione.

20 minuti pazzi, rosa sfortunatissimi

Nel calcio però, si sa, cambia tutto in un attimo. Così Mercurio, con un’azione anche un po’ casuale, calcia forte dai 12 metri e il pallone sbatte su Lancini che spiazza Pelagotti. Nulla ha potuto l’estremo difensore del Palermo che adesso si ritrova sopra di un solo gol, ma sopratutto sotto di un uomo. Al 71′ infatti Almici si fa male e Filippi si ritrova con le sostituzioni tutte effettuate. E’ assedio Bari fino alla fine, praticamente dal gol di Mercurio. Al 90′,poi, la beffa clamorosa con il gol di Perrotta che regala il pareggio al Bari. Era nell’aria, ma non era meritato, visto che per 65 minuti almeno i siciliani avevano amministrato la vittoria.

Punto “maledetto” ma prezioso

Un pari che brucia, ma che tutto sommato non è male visto come si era messa questa pazza gara. Un pareggio, che consolida comunque il posto un posto ai Playoff, ma non più l’8° che adesso è insidiato dal Teramo (impegnato contro il Bisceglie alle 17:30)

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