Palermo

Girala come vuoi, sempre cucuzza è. Che fa il paio con ‘Chi nasce tondo non muore quadrato’ – proverbi riferiti spesso a situazioni difficilmente migliorabili – che nella vita non sempre sono veritieri ma lo diventano nel caso del Palermo. Un po’ come i tanto odiati luoghi comuni, che però con la loro semplicità spesso ci azzeccano. Palermo, dicevamo: che è nato ‘cucuzza’ (Zucchina siciliana) e cucuzza è rimasto dopo un’intera stagione. E condiscila come vuoi, sempre cucuzza rimane e, probabilmente, rimarrà.
Insomma si potrebbe affidare la squadra anche a geni della panchina, il risultato molto probabilmente non cambierebbe. Questo dice la storia delle ultime gare ma soprattutto delle ultime prestazioni.

Fanno sorridere e sprigionano anche un pizzico di tenerezza, le dichiarazioni dove si sente dire che ”Bisogna lavorare, lavorare e ancora lavorare per eliminare i difetti e le ingenuità”.
Era il 27 settembre 2020 e dopo la prima gara della stagione con annessa sconfitta a Teramo, abbiamo iniziato a sentire questa filastrocca: ‘‘abbiamo fatto degli errori, ora dobbiamo solo lavorare per eliminarli”. E l’abbiamo sentita anche ieri dopo il disastro di Monopoli. Sono passate 31 partite, nulla da aggiungere.

Continuare a ripetere che bisogna lavorare per migliorarsi quando sta per suonare il gong finale non è più credibile. Cosa si deve migliorare in meno di un mese se non si è stati capaci di farlo in un anno? Cosa può succedere in poche settimane? La squadra questa è.E questa è destinata a restare fino al termine di questo deludente campionato. Una squadra che (repetita…non iuvant!) sulla carta sembrava ben costruita e più forte dell’attuale classifica.

Filippi: “Per la squadra esperta che siamo, si doveva vincere”

Palermo, troppe delusioni. È arrivato il momento di dirlo

Non da primi posti ma nemmeno da insapore nono/decimo posto. Pensiamo a gente come Almici, Somma, Marconi, Palazzi, Luperini, Valente, Saraniti, Broh, Odjer, Kanoute: tutti giocatori accompagnati da un curriculum che prometteva bene, sulla carta.
Una buona squadra, sulla carta; poi il campo ha detto altro. Tante promesse, tante aspettative, vanamente e prontamente disilluse.

Il rendimento di molti non ha affatto rispecchiato i curriculum con cui erano sbarcati a Palermo e forse in molti non si sono calati appieno nella realtà della serie C. E per fortuna che una cosa la società sembra averla azzeccata: la scommessa su Lucca. Senza l’esplosione ed i gol del giovane centravanti scuola Torino, oggi staremmo parlando di altro. Altro che play off.

LEGGI ANCHE

Ferrero, altro che Palermo. Sta pensando di rivoluzionare la Sampdoria

Palermo, il giro a… Monopoli finisce male

L’ennesima mazzata, forse la peggiore dell’anno. Comunque quella finale…

3 Commenti

  1. Non sono d’accordo con questo articolo, a mio avviso un allenatore bravo che riesce a fare gruppo con i giocatori fa sempre la differenza, vedi ad esempio l’Avellino di Braglia che con una squadra normale dello stesso livello del Palermo sono secondi in classifica.
    Se andate sul sito transfermarkt.it è riportato il valore della rosa di tutte le squadre, il Palermo come valore totale dei giocatori è inferiore solo a Ternana e Bari.
    Boscaglia ha fallito, non è riuscito a dare un equilibrio alla squadra e non è scattato il feeling con i giocatori, la società doveva capirlo subito e cambiare allenatore molto prima, ma la scelta di Filippi che praticamente fa le stesse cose di Boscaglia è stata una cavolata.

  2. Concordo in pieno con l’articolo perchè penso che l’allenatore in una squadra vale si e no il 30% tutto il resto la fanno la qualità dei giocatori.

  3. La classifica è una fallimento totale, ci sono squadre inferiori al Palermo che sono sopra il Palermo. Con le squadre di alta classifica il Palermo ha fatto diversi punti e invece con le squadre di bassa classifica abbiamo perso tante partite. Boscaglia ha fallito. La società doveva esonerare Boscaglia già a Novembre e sostituirlo no con Filippi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui