Figc

I tifosi sperano nella riforma ma è difficile che arrivi  la B

Non c’è giorno che non si parli di riforma, non c’è testata che non dedichi uno spazio o un articolo quotidiano al tema della riforma. Che effettivamente è uno dei punti più importanti e delicati che deve affrontare il neo eletto presidente Gravina. Una riforma del calcio ad ampio respiro, una riforma, dicono gli addetti ai lavori, non più rinviabile. La serie C la chiede da diverso tempo, dallo scorso anno in maniera davvero insistente. Troppe le spese, le tasse ed i costi che comporta il professionismo .

Una riforma si farà, su questo sembrano esserci pochi dubbi tuttavia bisognerà capire quando e soprattutto in che termini. Circolano voci di una possibile serie B a due gironi; anche noi diversi mesi fa abbiamo riportato un articolo in cui si dava per scontato un tale possibile riassestamento dei campionati. Anche Gravina ultimamente non ha escluso una tale possibilità ma, ad un’analisi attenta, sembra difficile.  Ed i motivi sono semplicemente … economici.

Parliamo di soldi che ogni anno (diritti tv, etc..) piovono sui campionati italiani. L’ultimo bando se l’era aggiudicato Dazn mettendo sul piatto 22 milioni annui per i diritti di serie B, più circa 3 milioni dalla Rai per la trasmissione di un numero limitato di gare. Focalizziamoci sulla serie B dove attualmente ipotizziamo arrivino in media più o meno 2 milioni per ognuna delle 20  squadre attualmente in cadetteria. Raddoppiandone il numero, ogni club vedrebbe dimezzate le proprie entrate. Pensate che la B abbia interesse in tal senso?  Molto difficile.

Ipotizziamo allora che le risorse vengano prese dai soldini della massima serie e dirottate per il nuovo girone di B. Pensate che i club di serie A rinuncino a parte delle loro entrate? Anche questa ipotesi sembra poco attendibile.

Insomma la serie C spera nella riforma ma la promozione in B, col doppio girone, (attraverso i ripescaggi)   resterà probabilmente un sogno per tanti club che non dovessero centrare la promozione o diretta o attraverso i play off.

Più percorribile sembra invece la strada che porti ad un cambiamento nella sola serie C con l’introduzione di una C professionistica ed una C semi professionistica. Insomma un ritorno al passato con C1 e C2.

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