Palermo Zamparini

Maurizio Zamparini torna a parlare di calcio a 360°, anche del Palermo. L’ex presidente dei siciliani ha commentato numerose vicende riguardanti il Napoli, ma non solo, ai microfoni di “Il Sogno Nel Cuore” trasmissione radiofonica su 1 Station Radio.

LE DICHIARAZIONI

“Il Napoli è stato altalenante nelle prestazioni e nei risultati, quindi non è più in corsa per lo Scudetto, al pari della Juventus. Entrambe, però, possono ancora competere per un posto nella prossima Champions League.

Gli azzurri ricominceranno a vincere se recupereranno gli uomini più importanti fermi ai box. Se De Laurentiis vuole vincere lo Scudetto, deve comprare Dybala. La piazza ha bisogno di un calciatore come lui, che è solo una spanna sotto a Messi. L’argentino sta trovando poco spazio a Torino perché avanti ha un mostro sacro come Cristiano Ronaldo, ma sarebbe il giocatore perfetto sia per la piazza che per il gioco del Napoli. Io all’epoca l’ho venduto ad Agnelli a 40 milioni, quindi credo che a meno di 80 non lo venderanno“.

GATTUSO AL PALERMO

“È vero, l’unico esonero lo ha ricevuto da me, ma all’epoca era alla sua prima esperienza ed era troppo inesperto. Avevamo Dybala, Franco Vazquez e Belotti in attacco, tant’è vero che, sostituendolo con l’esperto Iachini, abbiamo vinto il campionato con 14 punti di vantaggio sulla seconda. A Napoli hanno messo in difficoltà un tecnico importante ed esperto come Ancelotti, immagino quanto sia difficile per Rino che non ha di certo l’esperienza di Carletto.

 Non so se lo avrei preso se fossi stato al posto di De Laurentiis. Aurelio ha fatto una scommessa, al pari di quella fatta anni fa con l’emergente Sarri. Quella l’ha vinta, ma non sempre si vincono queste scommesse. L’unico allenatore che non avrei esonerato? De Zerbi, malgrado le sconfitte, col senno di poi me lo sarei tenuto. Pensavo fosse troppo inesperto, ma sta facendo molto bene. Ho fatto tante scelte giuste nella mia carriera, ma quella è stata sicuramente sbagliata”.

LA GESTIONE ZAMPARINI

“Tra le cose positive della mia gestione c’era l’affidarmi ad uno scouting importante, che mi ha pescato tanti ottimi calciatori dal Sudamerica. Dybala l’ho preso a 18 anni per 12 milioni, ad esempio, e c’è voluto tanto coraggio. La stessa cosa con Pastore: l’ho preso dopo aver visto alcuni suoi video, incaricando Sabatini di andare in Argentina e non ritornare senza di lui. Ci vuole uno staff competente, perché una sola volta sono andato io in Brasile a scegliere i calciatori e ho preso tre bidoni“.

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