Coronavirus bollettino

La pandemia di Covid-19, nel 2020, è costata ad ogni italiano, in media, 5.420 euro, a fronte di un calo del Pil pro-capite annuale di 2.371 euro e di un incremento del debito pubblico pari ai restanti 3.049. A rivelarlo è stato uno studio condotto dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti. L’impatto dell’emergenza sull’economia dell’Italia è stato messo a confronto con quello negli altri paesi del G20. Il nostro calo del PIL, al -9,2%, è il peggiore dopo quelli di Argentina (-10,4%) e Regno Unito (-10%).

Lo studio evidenzia come il nostro sia uno dei paesi più colpiti a livello mondiale nel Pil e nel rapporto debito/Pil. Allo stesso tempo è uno di quelli che meno ha adoperato la leva finanziaria per resistere alla crisi pandemica, da cui deriva una perdita di Pil nominale pro capite piuttosto rilevante. Le analisi e i dati presentati nella ricerca mettono in luce significativi profili di rischio per l’economia italiana tra cui il pericolo di nuovi shock fiscali che potrebbero aggravare la pressione fiscale italiana, già di per sé molto elevata“, spiega Massimo Miani, Presidente Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti.

E aggiunge: “È necessario promuovere politiche fiscali espansive maggiormente coerenti con la situazione di estrema difficoltà delle imprese e delle famiglie italiane e nello stesso tempo impiegare al meglio le risorse del Recovery Fund. Ma occorre anche ridiscutere, a livello europeo, le regole fiscali che governano la finanza pubblica. È assolutamente imprescindibile riconsiderare la sostenibilità del debito pubblico italiano alla luce delle mutate condizioni economiche post-pandemiche. Solo così si eviteranno shock pericolosi per l’economia del Paese che colpirebbero in modo sensibile la ricchezza degli italiani”.

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