neonati ricoverati

Viene chiamato “black-out challenge“, una delle varianti delle sfide del noto social che va per la maggiore, TikTok, che niente ha a che vedere con il gioco.

Ne è finita coinvolta una bambina di soli 10 anni che ha partecipato ad una delle prove estreme di questa sfida, quella del soffocamento estremo. Si è legata una cintura alla gola e chi avesse resistito di più, avrebbe “vinto” la sfida.

Ma quello che viene presentato come un gioco, sfocia oggi in tragedia.

La bimba risulta ora ricoverata al Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Cristina di Palermo: era arrivata in arresto cardocircolatorio, dovuto all’asfissia prolungata, ma grazie alle manovre rianimatorie del personale sanitario, il cuore ha ricominciato a battere.

Le indagini della Polizia sono in corso e il cellulare della ragazzina è sotto sequestro. Secondo le prime ricostruzioni, la bambina avrebbe accettato la sfida chiamata “hanging challenge“: una prova di resistenza che consiste nello stringersi una cintura intorno al collo e vedere quanto si è capaci di resistere. Ma dopo vari minuti, la piccola sarebbe crollata senza forza.

Il quadro clinico della piccola sembra tutt’ora grave e medici restano in allerta. Sarà compito della magistratura chiarire i contorni di questa vicenda surreale.

Il “black-out challenge” è un rituale sempre più diffuso sui social, e che fa paura. Si chiama  “gioco dello svenimento” e consiste nel provocarsi uno svenimento privandosi dell’ossigeno per qualche minuto con le braccia, o con corde e sciarpe, da soli o attraverso l’aiuto di qualcuno. Il tutto deve poi essere filmato, o fotografato.

Una sfida macabra che spinge quasi all’emulazione in chiave negativa. Non mancano in tal senso le false informazioni: come se da questa esperienza si potesse ricavare giovamento al corpo.

Un fenomeno che è presente dal lontano 2007 ma che con l’avvento dei social sta prendendo sempre più piede. Fenomeni virali, che talvolta vanno acquistando popolarità. Si fa per esempio riferimento all’esplosione del fenomeno “Blue Whale” che nella primavera del 2017 portarono ad un altissimo numero di suicidi.

Il dilemma più grande rimane questo: parlarne per aprire un mondo nascosto o evitare che questi fenomeni vengano sempre più alla ribalta per emulazione?

 

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