Una storia che dovrebbe farci riflettere è quella di un papà palermitano che, effettuando un tampone al drive-in scopre quasi “casualmente” che la figlia è risultata positiva. Il 25 novembre scorso, l’intera famiglia si è recata alla Fiera del Mediterraneo per l’esecuzione del test rapido: “I quattro tamponi rapidi sono risultati negativi ma avendo avuto un caso in famiglia hanno preferito fare a mia figlia, data la situazione, anche quello molecolare“, dichiara il papà.

Dopo circa tre settimane, la famiglia della quattordicenne con patologia pregressa, ha richiesto maggiori informazioni agli uffici del Dipartimento prevenzione dell’Asp: la figlia è risultata positiva al molecolare. Il padre stesso ha anche dichiarato che la figlia durante quelle 3 settimane era anche uscita potendo quindi essere fonte di contagio a causa di una negligenza della sanità.

Dopo la grave scoperta, il padre dichiara: “Mi hanno prenotato un tampone di controllo, programmato per sabato scorso, e sono venuti a casa per eseguirlo. L’hanno fatto sia a mia figlia che alla mamma, ma alla fine fortunatamente sono risultate entrambe negative. Mi chiedo, come possono accadere queste cose? Capisco la mole di lavoro e non voglio colpevolizzare nessuno, però vuol dire che qualcosa non funziona, quantomeno sotto il profilo delle comunicazioni. E ci stupiamo del fatto che ci siano tutti questi casi“.

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