Sì, avete letto bene: l’albero di Natale di Piazza Politeama è bellissimo. Nelle ultime ore sui social si è scatenato un vero e proprio tiro al bersaglio contro questo povero albero, reo di non essere abbastanza bello per apparire come protagonista natalizio dell’inverno palermitano.

Probabilmente un tale attivismo e una tale indignazione social non si era mai manifestata all’interno del panorama palermitano. Ci si sente feriti nell’orgoglio, quasi derisi, se l’albero natalizio del capoluogo siciliano non è abbastanza bello, ma paradossalmente si riesce a passar sopra su tutto ciò che quotidianamente affligge la popolazione siciliana. Quando si dice: conta più la forma che il contenuto.

È proprio ciò che sta accadendo in queste ultime ore. Se chi gestisce gli addobbi natalizi urbani fosse stato un pochino più accorto e si fosse riusciti a piazzare un elemento verde che potesse soddisfare maggiormente i canoni estetici dei social e della popolazione, probabilmente in molti avrebbero avuto la parvenza di avere una città che funziona, una città pulita, una città ben amministrata e gestita. Così in molti da ieri sera confrontano la creazione palermitana con quella milanese, portando avanti un raffronto che ha ben poca ragion d’essere: se un albero diventa manifestazione del funzionamento di una città, a Milano non dovrebbe esistere la disoccupazione, la povertà, le famiglie precarie, e tant’altro. Ma così evidentemente non è.

Accade dunque che all’interno della miseria in cui Palermo è costretta a vivere da decenni, anche un albero bruttino come quello di Piazza Politeama diventa bellissimo. Perché se ci si rendesse conto delle famiglie che non hanno una casa dove dormire, delle madri e dei padri che lavorano dodici ore al giorno per portare un pasto caldo ai figli e garantire a questi un minimo di istruzione, dei diritti sociali ormai calpestati per tutte le generazioni, forse si sarebbe in grado di prendere coscienza e indignarsi per un qualcosa di realmente brutto, ovvero la mancanza di un futuro per tutte le generazioni, non solo per le più giovani.

C’è chi ci accuserà di benaltrismo, ma non ce ne vogliate: non si sta in questa sede affermando che c’è ben altro di più grave a cui pensare rispetto all’albero; si sta, al contrario, affermando che è fondamentale riflettere sull’albero natalizio di Piazza Politeama, affinché ci si ricordi che non è mai la forma a determinare il contenuto, perché non è un addobbo natalizio ben fatto che cancella d’un colpo le miserie e le tristezze di una popolazione, sia essa milanese o palermitana.

Un poeta tedesco che ebbe la possibilità di visitare e amare Palermo, Johann Wolfgang von Goethe, una volta affermò: “Mettiti in testa parrucche con centomila riccioli, mettiti ai piedi coturni alti un braccio, resterai sempre quel che sei.

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