foggia boscaglia

L’allenatore del Palermo Roberto Boscaglia ha parlato in mixed zone dopo la partita contro la Casertana.

“Ogni tanto i giocatori li devi pungere nell’orgoglio, non avevo dubbi che oggi si poteva fare e si doveva fare una buona partita. I recuperi di Lancini, Palazzi e Doda? Ci vuole tempo e minuti sul campo e questi minuti li possiamo dare soltanto facendoli giocare, è importante dare minuti, c’è grande competizione nello spogliatoio e questo mi stimola molto e stimola molto anche i miei ragazzi”.

“Secondo me abbiamo fatto quello che abbiamo preparato nei primi 20 minuti, poi ci siamo abbassati e forse abbiamo sottovalutato, pensavamo fosse più semplice di quello che si pensava all’inizio, ci siamo abbassati troppo, queste partite sono difficili se poi prendi un gol, il 2-0 a ci va stretto, non abbiamo sempre gestito al meglio la partita, potevamo farlo meglio. Abbiamo preso troppi cartellini, qualche fallo di troppo, dobbiamo migliorare. il Palermo vero è stato quello dei primi 20 minuti”.

La squadra può proporre molto di più di quello che ha fatto a Foggia. Adesso andiamo a pensare alla prossima partita, senza pensare al passato, sapete come la penso io. Buona la prestazione e buono il risultato, ma andiamo avanti. Le sostituzioni? Anche i gialli hanno influito, ma non solo: per esempio Odjer stava male e gli girava la testa a fine primo tempo. Abbiamo valutato queste cose a fine primo tempo e abbiamo cambiato. I dettagli? Oggi abbiamo fatto una partita buona, abbiamo lasciato delle ripartenze e abbiamo accorciato poco, ma gli avversari hanno fatto un tiro in 90′, siamo stati bravi e abbiamo concesso poco”.

Gli obblighi nel calcio non esitono, esistono avversari ed esistono obiettivi. Nel calcio non ci sono obblighi, che pensa che ci sono obblighi non ha capito nulla, noi dobbiamo stare nella zona alta della classifica, nella zona rossa. L’obbligo ti condiziona mentalmente, ti frega. Noi dobbiamo cercare di vincere più partite possibili e poi vedremo a fine girone d’andata dove saremo”.

“Consideriamo il fatto che noi giocando con due esterni che devono rientrare e lo fanno tutti da Floriano a Kanoutè e i centrocampisti sono liberi e a turno possono avanzare e scambiarsi, Luperini deve migliorare non è ancora al top della condizione. La cosa importante è che il giocatore che gioca dietro la punta converga dentro al campo per dare una mano nella manovra. Una squadra di calcio non deve aver paura, la paura ti taglia le gambe. Dobbiamo avere invece il senso del pericolo, perché quello ti fa stare attento”.

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