Indagine della Lega Pro: il 45% è in 9 squadre, solo 10 (su 59) quelle risparmiate.
L’epidemia ha colpito così: il picco alla 9a giornata.
L’evoluzione. Dal picco di fine ottobre a oggi, è molto netto il calo dei contagi.
Interessante inchiesta svolta da Nicola Binda per la Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, che vi presentiamo anche attraverso questa tabella pubblicata sul giornale.
I dati su come ha inciso la pandemia sulla Lega Pro, forniti da uno studio realizzato dalla stessa Lega di Serie C: effettuati finora 75.827 tamponi e circa 19mila test sierologici a 2.646 persone, tra le quali 1.697 calciatori. 31 positività registrate nel precampionato: oggi il totale è salito a 390 casi dei quali 291 calciatori. Il girone B è stato il meno colpito, con soli 73 casi.
A incidere sul numero sono stati i 9 cluster (più di 10 positivi nell’arco di 15 giorni), tanto che il 45,25% dei casi di positività sono verificati in queste 9 squadre e il 54,75% nelle altre 50 (in media 3,5 calciatori a testa). Levando quei 9 cluster, la percentuale sarebbe molto più bassa delle medie nazionali extra calcio, scrive Binda che puntualizza come 5 cluster si sono registrati nel girone C e 2 per gli altri gironi. Il picco fra la 6a e la 9a giornata di campionato, da fine ottobre.
Poi dalla 10 il calo della curva fino all’ultima giornata con soli 3 positivi e
nessuna partita rinviata. Per questo la Lega Pro, visto il crescere dei rinvii, aveva pensato
di fermare tutto a fine novembre per un mese, giocare i circa 30 recuperi e poi ripartire a
gennaio con le classifiche in pari. Oggi la scelta di tenere duro, sta pagando: dei 390 positivi post 25 settembre, ben 367 sono già negativizzati e solo 23 (13 calciatori) restano in isolamento.
Il parere di Francesco Braconaro, consulente scientifico Lega Pro e nella Commissione Medica della Figc:
“I numeri della Lega Pro sono sovrapponibili a quelli delle leghe superiori. I giorni peggiori sono stati gli stessi che hanno colpito l’Italia, ma senza quei 9 cluster la percentuale si sarebbe dimezzata. Con i comportamenti virtuosi, il distanziamento sociale, l’utilizzo della mascherina e di quello raccomandato, il virus fa più fatica. Gli staff sanitari hanno fatto veramente un super lavoro per tutelare la salute e poi garantire la prosecuzione del torneo“.
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