Una notizia che ha sconvolto Palermo ma l’Italia intera.
Una notizia che vi raccontiamo attraverso i titoli del Giornale di Sicilia, oggi in edicola, che dedica due pagine alla tragica scomparsa della piccola Marta.

Per il medico legale si è trattato di morte naturale. Sarà eseguita l’autopsia.
La bambina, 10 anni, si è accasciata durante l’ora di educazione fisica in palestra. Vani i disperati tentativi di soccorrerla.
Marta si è accasciata in palestra davanti ai compagni.
A 10 anni muore mentre fa sport. Palermo, dramma in una scuola.
Era tornata in classe ieri dopo alcuni giorni di assenza per febbre. Indaga la procura.
Soccorsi immediati. Per 45 minuti un medico del «118» ha praticato il massaggio cardiaco ma la piccola non si è ripresa.

Muore giovane chi è caro agli dei «cantava» il poeta greco Menandro 2.500 anni fa. E Marta Episcopo preziosa lo era davvero: le foto scambiate via chat con i nuovi compagni di scuola – che ieri piangevano sconsolati davanti la scuola – la ritraggono bellissima con un golfino viola, una frangetta sbarazzina su due occhi neri e luminosi e dei lineamenti molto delicati.
Questa l’apertura dell’articolo di Mariella Pagliaro che riporta le testimonianze dei compagni che descrivono la scena durante l’ora di educazione fisica: durante il riscaldamento, la povera Marta è scivolata, sbattendo un spalla e poi la testa ed ha cominciato a tremare come in preda alle
convulsioni.”Si muoveva e cercava di parlare senza riuscirci, sembrava qualcuno che stesse per svegliarsi da un brutto sogno..”

Ma i primi esami sul corpo della bimba non riscontravano ferite ne al capo ne in altre parti del corpo che potessero giustificare il decesso.
Il corpo è stato sequestrato e sarà il medico legale a stabilire le cause del decesso. La piccola era rientrata a scuola dopo pochi giorni di assenza: la madre aveva avuto la febbre ed anche Marta era rimasta a casa a scopo precauzionale. Un tampone negativo per il sospetto di Covid aveva sciolto le riserve e ieri Marta era tornata felice in classe, si legge nell’articolo.
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Il cugino non riesce a darsi pace: «Soffriva di qualcosa? A me non risulta».
Lo strazio dei compagni e degli amici. Assiepati davanti ai cancelli sino a sera.
«Marta era la mia migliore amica, non è possibile che non la vedrò più».
Lutto a Cruillas dove vive la famiglia: bambina sempre allegra ed educata.
Il ricordo del parroco. Don Vincenzo: vispa e curiosa quando veniva al catechismo, i nonni sono nella confraternita.

F. non vuole andare più via. Alle 7 di sera è ancora ferma lì, davanti al cancello della scuola media, tra i palazzoni di via Lussemburgo.
«Marta era la mia migliore amica, non è possibile che domani non la vedrò più. Devo parlare con sua madre, dirle qualcosa perchè mi sembra che tutto questo non ha senso». Parole da grandi, eppure detta da una bimba di 10 anni.

Inizia così l’articolo di Leopoldo Gargano che raccoglie le testimonianze dei vicini e del quartiere dove la piccola Marta viveva con la famiglia.
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