Roberto Boscaglia

Nel calcio sognare è alla base di ogni progetto. La realizzazione di un obiettivo stagionale diventa credibile quando tutte le componenti in causa riescono ad amalgamarsi alla perfezione e, come si usa dire in gergo sportivo, remano nella stessa direzione.

Così pare che stia accadendo negli ultimi giorni a Palermo. Dopo il pareggio acciuffato in extremis contro il Catanzaro e la grande prova d’orgoglio messa in campo contro il Catania, la società rosanero è riuscita ad ottenere la prima vittoria stagionale in un campo difficile come quello della Juve Stabia, strappando i tre punti con una prestazione attenta e pungente.

In città è tornato l’entusiasmo: molti tifosi inizialmente scettici adesso iniziano a credere nella squadra e nel progetto, e i più ottimisti stanno persino iniziando a fantasticare su un eventuale “conto alla rovescia” verso i posti più alti della classifica. La strada è lunga e piena di difficoltà, e questo lo staff tecnico guidato da Roberto Boscaglia lo sa benissimo, ed è per questa ragione che è fondamentale mantenere i piedi per terra e continuare a pedalare senza troppi proclami.

Numeri alla mano, però, la stagione del Palermo fino a questo momento non è ancora completamente compromessa. Partiamo da un fatto: vincere il campionato di Serie C non è come vincere il campionato di Serie A. La massima serie calcistica italiana, infatti, ha logiche ben diverse rispetto alla Lega Pro, e molto difficilmente in questa categoria vedremo il netto distacco tra la prima e tutte le altre.

Fin da quando la Serie C è stata suddivisa in tre gironi, correva la stagione 2014/15, ogni squadra che poi è stata premiata come la regina del girone C ha lasciato nel proprio percorso più di qualche punto alle proprie spalle.

È il caso della Salernitana vincitrice del girone nel 2014/15: su 38 partite disputate dai campani, nel corso della stagione sono arrivate 6 sconfitte e 8 pareggi, lasciandosi alle spalle la bellezza di 34 punti totali. Così fece pure il Benevento campione nella stagione 2015/16, quando con 34 partite a disposizione furono ottenute 3 sconfitte e 11 pareggi, perdendo per strada 31 punti.

Uno score simile hanno il Foggia e il Lecce, con i rossoneri che trionfarono nel girone meridionale del 2017 e i salentini nel 2018: i primi persero 29 punti in 38 partite giocate, i secondi addirittura 34 punti.

La Juve Stabia che vinse il torneo nel 2018/19 ottenne 12 pareggi e sole due sconfitte, lasciando comunque per strada 30 punti, mentre un caso a parte è la Reggina nella passata stagione: i calabresi infatti disputarono appena 30 partite, riuscendo comunque a non portare a casa 21 punti.

Tutti questi dati ci indicano approssimativamente una soglia che possiamo tenere in considerazione per tirare una linea tra ciò che è potenzialmente fattibile e ciò che, invece, dovremmo lasciare dentro al cassetto dei sogni: la squadra che vince il campionato di Serie C girone C perde circa 30-32 punti stagionali tra sconfitte e pareggi.

Il Palermo fino a questo momento, con 3 pareggi e 3 sconfitte, ha perso 15 punti. Se volessimo porre una soglia massima di punti che la società di Viale del Fante non deve perdere in tutta la stagione, tale limite sarebbe posto a 30 punti. Dunque possiamo dire che da qui a fine campionato i rosanero dovranno essere assoluti protagonisti se vorranno avere qualche speranza di poter rientrare ancora nei giochi della promozione diretta.

La matematica e la statistica ancora non condannano i siciliani, ma bisogna continuare a vincere: si può continuare a sognare lasciando per strada massimo altri 15 punti.

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1 commento

  1. Zero possibilità, purtroppo abbiamo fatto pochissimi punti ad inizio campionato, il primo posto se lo giocano bari e ternana. L’obbiettivo del Palermo sono i playoff, a gennaio serve qualche rinforzo per poi giocarci tutto ai playoff

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