Fermare le attività commerciali, gli spostamenti e le attività in generale potrebbero essere un duro colpo per l’intera Nazione, motivo per cui a Palazzo Chigi già di discute sulle eventuali procedure da attuare in periodo natalizio. Il consulente del ministro della Salute ha infatti chiarito che:<<Sarà un Natale di estrema prudenza, in cui purtroppo la circolazione del virus sarà ancora intensa. Non saranno possibili cenoni aperti ed assembramenti, cioè persone che non si conoscono vicine. Sarà un Natale con i propri cari, naturalmente sapendo che i propri cari hanno adottato a loro volta dei comportamenti saggi-continua-sarà un Natale con un cenone con poche persone che si conoscono e che stanno molto attente alla distanza e all’igiene e che festeggiano in maniera sobria>>.

E’ chiaro inoltre che le decisioni dipenderanno strettamente dall’andamento dell’epidemia in tutto il Paese e se tra circa 40 giorni la curva dovesse essere ancora alta, potrebbero essere attuate ulteriori misure restrittive. Primo fra tutti il coprifuoco: questo possibilmente ancora più limitato.

Le Regioni appartenenti alla “Fascia Rossa” sarebbero costrette a festeggiare il Natale con i soli familiari conviventi. Non avrebbero l’opportunità di riunirsi con i propri cari. Ai vertici di Palazzo Chigi però, sta prendendo sempre più piede la possibilità di concedere agli italiani, durante il periodo Natalizio, di trascorrere le feste con i parenti di primi grado (genitori, figli, sorelle e fratelli). Naturalmente confidando nel buon senso di tutti affinché vengano evitati baci e abbracci soprattutto nei confronti delle fasce più deboli. A tal proposito ricordiamo che il 75-80% dei contagi avviene in famiglia.

Per salvaguardare l’economia italiana in un periodo di massima produzione, ecco alcune opzioni ipotizzate: estensione dell’orario di apertura dei negozi, riservando alcune ore della giornata solo a chi è più fragile e di una certa età. I negozi saranno aperti anche la domenica compresi quelli all’interno dei centri commerciali.

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