Palermo

Il Palermo ingrana, prima attraverso le prestazioni poi, finalmente, anche con il risultato che oggi è arrivato al termine di una partita sofferta, ma meritatamente portata a casa. E la sofferenza, è un fattore a cui i tifosi si dovranno abituare in questo campionato, perchè non ci saranno mai partite semplici. In questo periodo ancor di più, visto che i ragazzi di Boscaglia partono sempre sfavoriti (non potrebbe essere altrimenti guardando la classifica).

Così, proprio da sfavoriti, i rosanero hanno conquistato i primi 3 punti. Una partita umile già nei primi 45′ con gol all’alba del match e con tanto ordine fino al tramonto del primo tempo, tanto che gli avversari non hanno mai impensierito Alberto Pelagotti. Ancor più ruvida la prestazione del secondo tempo, ma sempre molto efficace. L’avversario che spinge come è ovvio che sia alla ricerca del pareggio (forte di una classifica ben più importante di quella rosanero) e un Palermo che chiude e sa soffrire. Soffrire, e poi ripartire segnando il gol che ha virtualmente chiuso il conto con i campani.

1-2 e colpaccio fatto. Perchè tale è stato, contro una squadra ben più sana mentalmente. Ma i rosanero, non sono certo da ultimo posto in classifica per organico e guida tecnica e quindi ecco la 1° “ritardata” vittoria in campionato, in attesa di quella continuità che adesso servirebbe per dare stimoli diversi a questo campionato più nero che rosa, almeno per il momento. Intanto, per adesso, è il gioco delle coppie a determinare le ottime prestazioni dei rosa: Palazzi-Marconi, Odjer-Martin.

La prima, a garantire una circolazione della palla che parte dal basso e dai buoni piedi di Palazzi, insieme alla grande copertura di Marconi e la seconda, volta con Martin a continuare quell’impostazione di gioco già iniziata qualche metro indietro e a rompere, con Odjer, il gioco avversario. Chissà quanto durerà, in attesa che tornino Crivello e Somma, ma intanto è uno studio che sta funzionando e come. Segno che forse quel processo di sperimentazione non è del tutto finito, ma che adesso, è accompagnato dolcemente dai risultati.

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