Mercoledì si torna in campo a Catanzaro, da verificare le condizioni fisiche di chi si è «negativizzato».
Palermo, la formazione è un… enigma.
I sei guariti devono ancora ultimare le visite mediche, ad allenarsi sono ancora in dieci.
I problemi maggiori restano in difesa, uno fra Palazzi e Broh potrebbe giocare centrale.
Una ripresa a handicap. Scelte obbligate in avanti: Rauti, Valente e Kanoute agiranno alle spalle di Saraniti.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

Sarà un Palermo da inventare, quello che mercoledì tornerà in campo a Catanzaro. I sei calciatori che hanno terminato la quarantena dopo il tampone negativo non hanno ancora ripreso a lavorare col gruppo, motivo per cui sul campo del «Barbera» si continuano a provare soluzioni alternative.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come ancora i sei giocatori risultati negativi ai tamponi di controllo non hanno ripreso ad allenarsi col gruppo e mercoledì a Catanzaro il Palermo potrebbe essere costretto ad adattare un centrocampista nel ruolo di difensore centrale. Filippi, che dirige gli allenamenti e sostituirà Boscaglia in Calabria, ieri ha provato prima Palazzi e poi Broh, come difensore centrale.
Del gruppo dei primi positivi, almeno a giudicare dalla distinta con la Turris, dovrebbero far parte Doda, Accardi e Peretti. Se uno di loro recupera entro mercoledì potrebbe essere gettato nella mischia, perchè il vero nodo da sciogliere, resta la difesa, la più colpita dal virus.

Pelagotti, Almici, Crivello, Odjer, Broh, Palazzi, Kanoute, Rauti, Valente e Saraniti, cioè il gruppo della prima squadra che non è rimasto contagiato, sono sicuri di un posto a Catanzaro; per il resto bisognerà trovare qualche soluzione adattata, perche non si sa con quanti uomini effettivamente pronti a giocare, né tantomeno in quali condizioni, scrive Giardina in conclusione di articolo.

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