Gli studiosi hanno reso noto come, il virus che ha messo in ginocchio un intero pianeta, da Marzo ad oggi sia profondamente cambiato.Oggigiorno infatti nei bollettini che quotidianamente vengono diffusi si notano sempre meno guariti, ma più persone in terapia intensiva: 980 positivi di cui 56 ricoverati in ospedale e 10 in terapia intensiva e 933 in isolamento in Sicilia. Dati non troppo distanti alla situazione del 31 maggio con 986 positivi, 72 ricoverati, 7 in terapia intensiva e 914 in isolamento.

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E’ importante confrontare dati fra quello che si è vissuto “ieri ed oggi“: negli ultimi mesi infatti si possono anche testare tipologie di positivi diverse. All’inizio della pandemia l’Oms aveva dichiarato di scorgere soltanto le persone con sintomi, di conseguenza non veniva fatto un controllo diffuso nei posti di lavoro etc. Più passa il tempo più la conoscenza del virus è diventata maggiore, ed è  chiaro quindi che le cose siano profondamente cambiate e migliorate.

Inoltre è più facile cogliere la sostanziale differenza rispetto alla fase iniziale del Covid-19: adesso il coronavirus colpisce gli under 30 ma, una volta contratto il virus, il tasso di mortalità rimane basso. Infatti, come dimostra la dichiarazione di Matteo Villa, ricercatore dell’ISPI:”Un nuovo caso oggi è undici volte meno preoccupante di un nuovo caso a marzo“.

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Dato allarmante: circa il 16% dei pazienti Covid-19 siciliani si trova in terapia intensiva a fronte ad esempio dell’8% in Lombardia. Ciò non dimostra però che in Sicilia il virus sia più aggressivo.

Altro dato significativo nell’isola è il rapporto guariti-dimessi per cui il numero dei guariti è profondamente minore rispetto ai dimessi.

La domanda sorge spontanea: qualcosa non va nel sistema sanitario siciliano? Oppure le ragioni di questa maggiore incidenza del virus in questi ultimi mesi sono da ricercare in altro?

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