Una violenta alluvione ha devastato la città di Palermo, la Procura adesso indaga e valuta l’apertura di una indagine per accertare eventuali responsabilità.
A Palermo le indagini continuano costantemente, ma è l’ora dei conti. La procura in queste ultime ore sta cercando di riportare ordine; macchine abbandonate, i tre ponti principali della città sommersi da acqua e fanghiglia, persone che nuotano per salvarsi e, ancora da confermare, due vittime. Come si poteva evitare tutto ciò?
Questa è la domanda che molti si stanno ponendo. L’indagine infatti tende ad accertare eventuali responsabili e a comprendere come mai la nostra città sia stata colta impreparata ad un evento simile.
Decine le auto travolte da questo fiume in piena, gente intrappolata nei propri veicoli, nei sottopassaggi allagati, senza poter aver aiuto. Costrette ad abbandonare tutto e a mettersi in salvo come potevano.
Una indagine che potrebbe quindi valutare se quest’emergenza meteo poteva essere prevista, e l’assenza di misure necessarie a fronteggiarla.
La città resta paralizzata da quanto accaduto, sgomenta per le immagini ancora impresse ma anche per il traffico cittadino che è andato totalmente allo sbaraglio. I vigili del Fuoco cercano ancora eventuali dispersi e ci vorranno delle ore per liberare le macchine dai sottopassaggi di via Leonardo da Vinci e viale Regione Siciliana.
Danni si sono verificati in diverse abitazioni invase dall’acqua, a rischio crollo come in via Marabitti e via Spedalieri come riporta BlogSicilia.
Anche in zona Baida la situazione è drammatica dove un torrente di acqua e fango ha spazzato via ogni cosa. Anche nelle aree non colpite dalla tragedia tutto sprofonda nel caos: lì si dirigono le automobili, nelle vie secondarie cercando la normale circolazione, e il traffico va in tilt.
Sembra tratto da una storia di un film, eppure tutto questo è accaduto a Palermo. Ci auguriamo che fenomeni del genere non ricapitino più e che vi sia una svolta positiva in questa città troppo spesso lasciata al destino.
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