Ci siamo, ieri è stato il primo giorno di libera circolazione in Italia. Possono riprendere viaggi di lavoro e anche di piacere.
Dopo l’emergenza sanitaria, ben affrontata, adesso c’è da risolvere l’emergenza economica che il virus ha messo in ginocchio. Restiamo nei nostri confini e ragioniamo sulle nostre maggiori fonti di guadagno.
Palermo, come la Sicilia, ha nel turismo la sua maggiore fonte di economia. Chiudere le porte in faccia ai turisti sarebbe sbagliato e ci porterebbe anni indietro, quando l’isola era sinonimo di mafia e non attraeva per niente. Dopo decenni ci siamo ripuliti l’immagine ed rischioso adesso chiudersi per paura.
Si dice che noi siciliani siamo accoglienti e ospitali. Bene, facciamone una forza.
Con tutte le cautele del caso bisognerebbe adottare criteri meno rigidi, sbandierare meno restrizioni e vincoli ed essere al contrario accoglienti e disponibili al massimo, sempre con grande attenzione sanitaria.
Insomma ci vuole uno sforzo di buon senso e soprattutto non essere troppo rigidi a monte, cioè a distanza di mesi dalle prossime vacanze, senza conoscere quale sarà il trend del virus.
La Grecia non ci vuole, la Croazia mette vincoli così come tanti paese dell’Europa? Allora venite in Sicilia, dove i contagi sono stati bassissimi e possiamo offrirvi tutto ciò che un turista può chiedere: dal mare alla gastronomia alla cultura e l’archeologia.
I turisti del nord, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto rappresentano il 39,4% della popolazione italiana. Praticamente quasi mezza Italia.

Non possiamo non ammettere che saranno i benvenuti, devono essere i benvenuti se vogliamo tentare una ripresa economica. Ma dobbiamo dirglielo, dobbiamo fare arrivare questo messaggio di accoglienza ed ospitalità, dobbiamo fare in modo che tanti lombardi,veneti, piemontesi ed emiliani impieghino i loro soldini per le vacanza, in Sicilia. Anche perché si potrebbe aprire un canale interessante per gli anni successivi.

Insomma la Sicilia come alternativa forte al mare della Grecia o della Croazia…che poi è anche più bello.
Ma per essere vincenti e convincenti bisogna invertire i contenuti del messaggio che adesso sembra più un “potete venire ma abbiamo paura di voi”; ed invece deve diventare, venite, non abbiamo paura, vi accogliamo solo con qualche piccola precauzione, anche nel vostro interesse”.
Per esempio la possibilità, di fare semplici esami sierologici con i kit simili a quelli di gravidanza (che fra poco saranno in commercio o la regione si attrezzi affinchè lo siano).
Del resto è come se si pensasse che chi viene dal nord ha voglia di infettare quelli del sud quando invece non si riflette che chi pensa di andare in vacanza ha evidentemente cognizione del suo stato di benessere. Un covid positivo forse ha altro a cui pensare che andare in vacanza: non pensa di allontanarsi dalla propria regione.

Pensa a stare allerta.

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