L’ipocrisia italiana: da “siete i nostri eroi” alla lettera anonima con l’accusa di contagio.
Storia di un paese che non saprà crescere, non cambierà nemmeno dopo la bufera che si è abbattuta.
Lo avevamo scritto in altri nostri articoli: meglio qualche slogan in meno e qualche flash mob in meno e più solidarietà reale.
La storia dell’ipocrisia italiana si ripete e si legge nelle parole che questa infermiera ha fatto recapitare alla stampa con un video di denuncia di ciò che ha subito. Una lettera anonima recapitata nella sua buca per lettere, scritta in stile sequestro…eccola

Questa la storia di Teresa e Franco:
Torre del Greco – Anno Domini 2020- Medioevo travestito da modernismo
Teresa e Franco Vetro sono due infermieri, padre e figlia, di Torre del Greco che lavorano lei, giovane infermiera 25enne al reparto pediatrico Covid del Policlinico Federico II, lui al reparto Covid del Loreto Mare.
Oggi hanno trovato questo biglietto nella buca della posta. Realizzato ad arte da far invidia al più fantasioso thriller.
Probabilmente proprio da coloro che continuano a dire “Eroi, i nostri operatori sanitari. Angeli custodi».
Teresa e suo padre ovviamente non hanno mai contratto il virus e, soprattutto, pure se lo avessero contratto non avrebbero dovuto dare spiegazioni a nessuno, né tantomeno a questi decerebrati.
«Non ho parole – ha detto Teresa Vetro- sono delusa ed avvilita da questa società. E non è l’unico caso: mi hanno negato l’affitto di una stanza nei pressi del Policlinico dove avrei voluto risiedere nel periodo dell’emergenza per evitare di stare a contatto con mia madre, soggetto a rischio».
Teresa sono delusa con te. E mi vergogno per loro.

A seguire il video di Teresa sul Corriere della Sera


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