siciliane

Il governatore chiede a Palazzo Chigi di confermare le limitazioni agli arrivi dal Nord anche dopo il 4 maggio.
C’è un piano per la ripartenza anticipata delle attività economiche: ecco quali
Ancora porte chiuse: in quarantena chi torna
Confermati isolamento e tampone per i siciliani che dal 4 maggio arriveranno dal Nord.
Allo studio una ripartenza anticipata, dal 18, per alcuni settori come bar, ristoranti e barbieri.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Da un lato un’accelerazione sulle riaperture. Dall’altro un obbligo di quarantena per chi torna dal Nord che, secondo l’assessore alla Salute Ruggero Razza, proseguirà anche oltre lunedì, nonostante le norme nazionali siano invece più blande per chi deve tornare a casa. È una fase 2 a due velocità quella su cui si ragiona a Palazzo d’Orléans
Inizia così l’articolo di Claudio Reale che sottolinea i progetti del governo regionale anche alla luce delle dichiarazioni del Ministro Boccia che ha parlato di scaglionare le riapertura anche sulla base della situazione contagi nelle diverse Regioni.
Musumeci: “Saranno i dati epidemiologici a suggerirci, nelle prossime settimane, quando avviare una lenta e graduale riapertura dei collegamenti con il resto del mondo.. Se oggi l’Isola può contare sul più basso numero di contagi lo si deve anche alla forte limitazione degli arrivi e alla disciplina del popolo siciliano”.
Per questo motivo il governatore siciliano ha chiesto alla ministra De Micheli di confermare le norme per l’accesso in Sicilia.
Per quanto riguarda le aperture differenziate, queste scatterebbero comunque dopo il 18 maggio ma sul tavolo di Musumeci, nelle ultime ore, sono arrivati così i dossier che riguardano attività come barbieri, parrucchieri ed estetica in generale, bar, ristoranti e pasticcerie (per i quali l’apertura è prevista al momento il 1° giugno), ma anche le attività di toelettatura, mentre nulla di più allo stato dell’arte sembra si possa fare per il commercio al dettaglio ( ad esempio i negozi di abbigliamento), per il quale il via libera da Roma è previsto comunque a partire dal 18 maggio e che le associazioni di categoria vogliono far ripartire prima, scrive Reale nel suo articolo.
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