Amici contro. Storia di una alleanza, di una visione politica simile e di una frattura profonda. Quella che si è realizzata fra il leader della Lega Salvini ed il sindaco di Verona Tosi, ora uno dei suoi più accesi critici. La frattura nel 2015, quando Tosi, ancora dentro la Lega, non accetta le condizioni imposte dal leader sulla scelta dei candidati alle elezioni politiche. Tosi vuole regionalizzarle, Salvini sostiene che deve decidere il partito. Da lì quella che Tosi definisce la sue espulsione dalla Lega.
Interessante intervista al sindaco di Verona all’agenzia Adnkronos:
Tosi: “Salvini cala nei sondaggi? Con emergenza Covid viene meno tema immigrazione”
“Né Giorgetti, né Zaia muoveranno mai un dito per differenziarsi da Salvini. Non c’è pericolo, non hanno l’indole per opporsi, non sono certo dei combattenti… Così facendo la Lega continuerà a perdere consenso. Ormai Salvini l’ha normalizzata e militarizzata, non esiste più il dissenso interno. E’ diventata una sorta di dittatura politica, non muove un dito più nessuno. è l’emergenza coronavirus il vero problema per il ‘Capitano’, perché una volta venuto meno il tema dell’immigrazione clandestina, l’unico tema che teneva in vita Salvini, Matteo è morto…. Al di là dei sondaggi c’è un problema di visione politica. Salvini, ha trasformato la Lega in un partito contro qualcuno: contro gli immigrati clandestini, contro l’Europa. Ma ora non servono i partiti contro, servono i ‘partiti per’, ovvero i partiti per fare qualcosa.
Ma quale scissione? Salvini mi espulse dalla Lega nel 2015..Il motivo dello scontro con Salvini furono le liste regionali.. Vedo che Forza Italia si sta smarcando sempre di più da Salvini e Meloni. L’unica variabile nel centrodestra è questa. Conte è oggettivamente debole e non escluderei che, per uscire dall’emergenza economica, ancora più grave di quella sanitaria, possa nascere un governissimo o un governo di unità nazionale con Fi responsabilmente decisa a farne parte…”
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