Il Coronavirus si sta dimostrando un avversario ben più temibile di ciò che pensavamo all’inizio. I contagi e i morti quasi non si contano più e tutto il mondo è blocatto.

Ma questa situazione non potrà durare per sempre, ecco che si sta già organizzando la fase 2, ovvero il momento di rottura del lockdown che finora ha cambiato radicalmente le nostre vite.

Probabilmente da metà maggio cominceranno a riaprire diverse attività, tra cui molti uffici e industrie, tutto dipenderà dal RO: ossia la velocità di contagio delle infezioni. Al momento dell’inizio dell’epidemia era una cifra di 2. Significa che ogni persona con Coronavirus infetta almeno altri due soggetti, in media.

Ora si sta avvicinando a 1. Quando questo numero sarà stabilmente sotto lo 0,5 potremo riassistere a una riapertura quasi totale delle nostre città. I ristoranti e i bar saranno tra gli ultimi a riprendere le attività e sempre mantenendo distanze di sicurezza notevoli e modalità di lavoro al passo con i tempi del Coronavirus.

Stadi e cinema, così come i congressi saranno gli ultimissimi, insomma si dovranno evitare ancora per un po quei luoghi di massa, in cui il virus potrebbe riprendere a circolare con facilità.

I mezzi pubblici, che ad oggi non hanno terminato l’attività, dimezzeranno le loro capienze legali e saranno sottoposti a controlli severi per le distanze di sicurezza.

Un vero e proprio cambiamento, non si tratterà però di un ritorno radicale alle origini. Ma un graduale riavvicinarsi alla vita di tutti i giorni. Ma il rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti finora c’è, che sia la scelta giusta?

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