Viaggio con i volontari che portano cibo ai nuovi poveri della città più ricca.
Tra i nuovi poveri sfamati dai volontari: “Scusate, mai chiesto aiuto prima d’ora”
I pacchi consegnati a pensionati, ma anche a studenti fuorisede e precari. E quando arriva il pulmino col cibo molti scendono in strada per dire: “Datene anche a noi”
Il pane solidale- Tutti i giorni alle 16 Angela Fieno, titolare della panetteria in piazza Lega Lombarda a Milano lascia dei sacchetti di pane sulla panchina.

Le periferie di Milano rischiano di trasformarsi in enormi lazzaretti, dove la metropoli ricca il doppio del resto d’Italia verrà chiamata a fronteggiare l’emergenza più inaspettata: la fame.
Interessante editoriale di Gad Lerner su Repubblica, oggi i edicola.
Un viaggio lungo la Milano della periferia, dove vivono 3000 famiglie bisognose. Con le mense dei poveri chiuse, interrotto il servizio delle forniture delle parrocchie, ci pensa il servizio “Milano aiuta”, allestito dal comune…. un drappello di dipendenti comunali selezionati fra i duecento che, su base volontaria, hanno rinunciato al rifugio dello smart working.
Coordinati dall’architetto Alessandro Marchello (edilizia residenziale pubblica), ogni mattina svuotano i pallets in arrivo dal deposito di Muggiò del Banco Alimentare. Oggi, accidenti, è finita la passata di pomodoro. Scarseggiano anche la pasta e l’olio. Marco Tagliaferri (geometra), Stefano Pinnetti (commissario della polizia locale), Roberto Sforni (avvocato) e Marco Poda (elettricista) dispongono le confezioni di cibo sui tavoli, riempiono le buste di plastica e ci pinzano sopra nome e indirizzo: 8-10 kg a settimana per una famiglia di quattro persone.
Verso l’una arrivano i pullmini della Gtp attrezzati con le pedane e il sollevatore per il trasporto disabili, che ovviamente durante l’epidemia non si effettua più. L’autista Piero Cudazzo e l’accompagnatore Dario D’Afflitto, riconoscibili dalla pettorina gialla con su scritto “Milano aiuta”, caricano i pacchi e insieme a loro partirò per fare le consegne
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E poi inizia il viaggio, pieno di testimonianze, di ringraziamenti e di tabta gente che si sente umiliata dal dover chiedere aiuto…
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