Virus, non c’è un boom “lombardo” crescita lenta, meno pazienti gravi.

La Sicilia è in piena espansione dell’epidemia: sono 1.164 le persone risultate positive al coronavirus. Il doppio rispetto a quattro giorni prima. E in questo momento nell’Isola il contagio aumenta più della media nazionale. Ma meno velocemente della Lombardia prima del lockdown
Inizia così l’articolo di Giusi Spica, su Repubblica, oggi in edicola, che analizza i numeri dei contagiati in Sicilia, il confronto fra le diverse città, il numero dei deceduti e la situazione posti letto.

Dal confronto tra regioni emerge che nell’Isola il virus uccide meno che altrove. Diminuiscono i ricoverati in Terapia intensiva ( 68 rispetto agli 80 del giorno prima) e aumentano i guariti, sono alcuni dei dati analizzati dal Dipartimento di Statistica dell’Università di Palermo.

La città più colpita è Catania, mentre il contagio frena a Palermo e sale a Messina dove pesa il numero dei positivi della casa di cura in pieno centro. E poi il focolao scoppiato all’Oasi di Troina con una settantina di positivi fra pazienti e operatori.

In rapporto alla media nazionale, la Sicilia a oggi cresce di più. Lo rileva lo studio del dipartimento di Statistica dell’ateneo di Palermo, firmato dalla professoressa Mariangela Sciandra e dalla dottoressa Alice Blandino“A livello nazionale, il tasso di crescita ha iniziato a ridursi dal 21 marzo, invece da noi è aumentato, soprattutto in questi ultimi giorni. Questo è ancora l’effetto dei rientri da fuori regione, anteriore al blocco. Restare a casa è importante per ridurre la percentuale di contatti a rischio, specie con gli asintomatici che sono quelli che ci preoccupano di più”.

I dati sui deceduti sono confortanti: in Sicilia il tasso di letalità è del 2,8% mentre in Lombardia è del 13,8%. Quello nazionale è del 6,2%.
Meno morti nell’Isola
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