Una bella notizia arriva dalle parole del fisico Marco Trapanese, professore nella Facoltà di Ingegneria ed ex Fisico sanitario all’ospedale Policlinico di Palermo. Il virus in Sicilia, visto da un matematico o da un fisico, non è poi tanto un dramma e anzi per essere più precisi potremmo dire che l’epidemia nel capoluogo non solo non è ancora scoppiata, ma mai (forse) scoppierà.

La motivazione? Il fisico Marco Trapanese ne è sicuro e ai microfoni di PalermoToday.it spiega come il “Coronavirus farebbe molta fatica a diffondersi quando c’è troppo caldo o troppo freddo ed esiste una spiegazione per cui a Mondello il virus si sviluppa in un modo e in una zona industriale in un altro ben diverso”.

Il fisico poi spiega che a Palermo il virus difficilmente può colpire come nelle regioni della Lombardia o dell’Emilia Romagna: “Il caldo e l’aria di mare salveranno la Sicilia dall’epidemia. E’ vero, ma i numeri anche in questo caso ci danno una risposta. I 12 mila casi della Lombardia equivalgono ai 4.800 dell’Emilia Romagna perché dobbiamo guardare a questi dati facendo un rapporto rispetto agli abitanti. Questi numeri bruti vanno normalizzati, come diremmo tecnicamente, rispetto alla popolazione. Ecco, se vogliamo normalizzare questi numeri guardando a Palermo possiamo dire che il numero di casi per unità di persone è 10 volte meno rispetto alla media italiana e 100 volte meno rispetto alla media della sola Lombardia”.

Il virus è come se fosse una pianta, spiega il fisico: “Un’epidemia è come se fosse un’improvvisa inflorescenza di una pianta, necessita che le condizioni ambientali e di temperatura siano favorevoli. Se esse lo sono la coltivazione parte e si sviluppa in modo esponenziale, se le condizioni ambientali sono avverse, la coltivazione non progredisce”.

L’epidemia dunque non è ancora arrivata a Palermo, almeno da un punto di vista matematico, ma Marco Trapanese ci tiene comunque a non far rilassare la popolazione: 
“Da un punto di vista matematico l’epidemia a Palermo non c’è ancora e mi auguro che non arrivi mai. Ma perché ciò avvenga è fondamentale che tutti si attengano alle misure di contenimento prescritte dalle autorità quindi lavarsi le mani, distanza di sicurezza e limitazione degli spostamenti ai soli casi di necessità”.

 

 

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