Trema anche l’altra «squadra».
In caso di C ci sarebbero tagli netti al personale. A soffrire sarà pure l’indotto.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

L’articolo di Benedetto Giardina si concentra su tutto ciò che sta intorno alla squadra di calcio ma che vive grazie agli stipendi della società.

50 famiglie da salvare, è l’inizio dell’articolo in cui viene descritta la situazione di grande attesa che non riguarda soltanto la squadra di calcio ma una società che da lavoro a 123 persone tra impiegati, operai, dirigenti e membri degli staff tecnici.

C’è poi un settore giovanile che trema perché vede compromessa la sua stessa esistenza così come la squadra femminile a rischio di tracollo in caso di retrocessione confermata.
Perché se è vero che calciatori, allenatori o preparatori possono avere un futuro in altre società, la stessa cosa non si può dire per tutto quel personale palermitano che da anni lavora all’interno del club.
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E ci sono poi i fornitori, il cosiddetto indotto, che sicuramente fanno del Palermo uno dei loro migliori clienti. È chiaro che in caso di retrocessione in Serie C la società dovrebbe rivedere gran parte dei costi.

Considerando che nei primi sei mesi di questa stagione, scrive Giardina, sono stati spesi più di 1,6 milioni di euro per i dipendenti, in caso di conferma della sentenza sicuramente si andrebbe incontro ad una drastica riduzione, viste le scarse entrate previste in Lega Pro.
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