bellusci palermo

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Non si può restare indifferenti davanti alle parole di Bellusci, non si può continuare a far finta di niente, a credere che tutto va bene. E’ stato uno sfogo amaro, pieno di dolore, lo sfogo di un uomo vero, che chiede aiuto alla città, a tutti quanti, giornalisti, tifosi, istituzioni, che merita rispetto ed attenzione.
No, non si può continuare a tacere, si deve avere il coraggio di guardare in faccia la realtà, tutto va male, non ci sono garanzie per il futuro, non ci sono certezze, c’è solo fumo, fumo di Londra che si sta dissolvendo come neve al sole.
Si stanno defilando tutti i personaggi di una maldestra sceneggiata, Richardson,Treacy, tutti a poco a poco si  fanno da parte e cominciano a volare le accuse di tutti contro tutti:
“Non ci sono soldi – afferma Richardson – Facile e Coen ci avevano fatto credere che c’erano trenta milioni di sterline per acquisire la società, noi mai coinvolti.”

Sullo sfondo di questa vicenda a dir poco surreale, Zamparini, colui che ci rassicurava di aver lasciato il Palermo in buone mani ed invitava la stampa a non investigare e a non fare inquisizioni, minaccia di denunciare il gruppo inglese per truffa. Vittima, complice o carnefice, lo stabilirà il tempo e la giustizia. Ma non può passare sotto silenzio il grido di allarme di Bellusci:
Siamo soli – ha detto  – siamo fragili, non sappiamo di chi siamo, non abbiamo garanzie da nessuno. In queste condizioni non possiamo essere fischiati. Ci dovete dare una mano. Aspettiamo il 15 per gli stipendi, ma il punto non è prendere o meno lo stipendio, ma conoscere il progetto futuro. Mi scuso per i modi, ma non per quello che ho fatto. Se siamo fischiati e sono io il problema vado a casa. Anche se non c’è nessuna garanzia in società noi tutti andiamo elogiati. Noi tutti siamo con il direttore e l’allenatore, gli unici che vanno incoraggiati. Dobbiamo essere tutti uniti, voglio quarantamila allo stadio per la Serie A. Se ci abbandonate facciamo più fatica. Dovete aiutarci”.
E’ venuto il momento – ed è ora – di essere uniti, di fare quadrato attorno a questi ragazzi e che la smettano da subito i novelli guru dei social di impartire lezioni di tifo e di mentalità, qui si sta giocando una partita ben più importante di tutte le altre, qualcuno deve dare spiegazioni, chiarire immediatamente a che gioco si sta giocando. C’è in ballo qualcosa di molto più vitale di una promozione o di una partita pareggiata o persa, c’è in ballo la sopravvivenza stessa del Palermo. O si rema uniti, tutti insieme, o si muore!

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