Nel 2018 i rosanero iniziarono male il ritorno. Squadra appagata e scelte sbagliate di Zamparini

Questo è il titolo della Gazzetta dello Sport oggi in edicola dove Fabrizio Vitale analizza l’attuale momento, alla luce delle esperienze maturate lo scorso campionato che il Palermo chiuse in vetta alla fine del girone di andata e tutti sappiamo come terminò. Una sconfitta ci può stare, non è il caso di fare drammi o allarmismi di alcun tipo, però deve essere una sconfitta che deve servire da monito, da piccola scintilla di allarme per non ripetere i macroscopici errori della passata stagione “…per il film andato in onda la scorsa stagione nel girone di ritorno, quando il Palermo si è presentato appagato, indolente e infine disorientato da scelte societarie fuori da ogni logica. Lì fu Zamparini a smontare in modo inopinato un meccanismo che funzionava con decisioni assurde ..Oggi Zamparini non c’è più, ma le analogie, volendo, potrebbero affiorare lo stesso: c’è la proprietà inglese che sta prendendo forma un po’ a singhiozzo, c’è stato più di un malinteso sulle competenze del d.s. Foschi,ma dal mercato non si preannunciano ritocchi, solo le uscite di chi gioca poco. Per di più i rosanero hanno inaugurato il nuovo anno con un k.o. che ha denotato un po’ di sufficienza“.

Il giornale poi fai il punto anche sugli aspetti relativi alla difesa e si chiede se non sia il caso di intervenire sul mercato per puntellare una reparto spesso vittima di infortuni “Capire, quindi, chi resta, chi ne ha voglia e chi no, visti i contratti in scadenza, evitando di fare esperimenti come quello di Accardi terzino sinistro che rischiano di incidere sulla prestazione collettiva e di esporre il giocatore a brutte figure. Se il palermitano, come sembra, è stato provato per verificare le attitudini come vice di Mazzotta è bene anche pensare che se Aleesami andrà via, forse serve anche soffermarsi su come sopperire a questa assenza”

Per evitare di ripetere gli scorsi gli errori della scorsa stagione, quest’anno però il Palermo ha un’arma in più, l’esperienza e la maturità di un direttore sportivo che in questo momento è un’assoluta garanzia per la squadra “Il Palermo non può rifarsi del male. La presenza di Foschi quest’anno può essere una garanzia, a patto che venga lasciato lavorare come sa, altrimenti il fallimento, non solo sportivo, rischia di essere dietro l’angolo“.
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