31Come ampiamente anticipato, Totò-gol è arrivato allo stadio Gen. Gaeta di Enna in occasione della giornata dello sport. Autografi e foto di rito con i bambini all’insegna della solidarietà e del rispetto. capocannoniere al mondiale delle famose ‘notti magiche’ degli anni 90′ e secondo al pallone d’oro soltanto al tedesco  Lothar Mathaus. Tanta gavetta, tanto sacrificio, fino a quella maglia azzurra forse neanche sognata ai tempi dell’AMAT Palermo e del Messina. Oggi abbiamo avuto l’onore di ascoltarlo; di ascoltare come il calcio fù, come racconta nel suo libro (‘ IL GOL è TUTTO’), la ‘distrazione’ che lo tolse dalla strada e dalla criminalità del CEP di Palermo. di seguito vi mostriamo l’intervista completa e il video:

“Totò partiamo dalle origini della sua brillante carriera; l’AMAT Palermo, poi il Messina, la Juventus e infine la nazionale, il sogno di ogni calciatore: quanto è cambiata la sua vita in questi anni, sotto tutti i punti di vista”?

“beh si, quando si arriva a certi livelli, raggiungi una grande fama, tanto affetto; ma prima di arrivare a certi livelli ho dovuto fare tantissimi sacrifici, ho patito anche tante sofferenze, ma alla fine mi sono tolto tante soddisfazioni, ho ottenuto tanti risultati positivi. Tutto questo non rientrava nelle mie aspettative, ma con il lavoro alla fine ho ottenuto tante soddisfazioni; ne vado fiero”

“Nel suo libro il gol è ‘tutto’; cosa intende con questa definizione”?

” il gol è tutto per la vita,questa professione è molto difficile, sopratutto per un attaccante; far gol per un centravanti è tutto, ti permette di andare avanti e di avere grande successo”

“Chi meglio di lei potrebbe dare un parere sulla nostra nazionale; possiamo tornare grandi? possiamo rivivere quei momenti nei quali in attacco c’era Totò Schillaci”?

“Purtroppo è finito un ciclo, tanti giocatori hanno appeso gli scarpini al chiodo, va ricostruito un ciclo. La nostra serie A è piena di giovani promettenti che possono dare una grande mano d’aiuto; non è per nulla facile costruire un gruppo competitivo, questo mister Mancini lo sa. i giovani sono tanti e i presupposti per costruire una grande nazionale ci sono tutti”

“Un’ultimissima prima di lasciarla; dallo stadio si torna senza voce, non senza vita; anche soltanto un pensiero per la vittima negli scontri di Inter-Napoli e uno slogan contro il razzismo”

Mi auguro che non si verifichino più atti di vandalismo del genere; allo stadio si va per tifare, si va con la propria famiglia a guardare la propria squadra, che si vinca o che si perda. Mi auguro di cuore che le regole possano cambiare, che si faccia qualcosa affinchè queste cose non accadano mai più. Da ex calciatore spero vivamente che possa cambiare il calcio, la gente che va allo stadio.

Di seguito il video

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