Palermo

“Spes ultima dea”. Così i latini trovavano conforto, facendo riferimento al mito greco della dea Speranza che resta tra gli uomini per consolarli, anche quando tutti gli altri dèi abbandonano la terra per l’Olimpo. E così trova conforto il tifoso rosanero in momenti bui come quello attuale. Il tifoso rosanero è quel sostenitore che fa della fede calcistica e quella religiosa un’unica cosa. Non è un caso che Santa Rosalia, Patrona di Palermo e protettrice della Sicilia, sia invocata ogni qualvolta la squadra rosanero venga a trovarsi in una situazione ardua e difficoltosa.

Il tifoso rosanero è quella persona che alla prima di campionato, appena legge la formazione, spogliata e rivestita ex novo, è solita utilizzare tre celebri parole del capoluogo siciliano “Ma cu è”, ma speranzosa che proprio quel perfetto sconosciuto possa essere l’ennesima rivelazione di una squadra abituata ad essere più esposta alle scommesse che in possesso di solide certezze. 

Il tifoso rosanero è quel supporter che, nell’era del più controverso presidente del calcio italiano (Maurizio Zamparini ndr), ha visto lo slancio della squadra rosanero con la storica promozione in Serie A nel 2004, poi con le campagne europee della vecchia Coppa UEFA (oggi Europa League ndr), infine conoscendo il massimo splendore nel biennio 2009-2011, con la sfiorata qualificazione in Champions League ed il conseguimento della finale di Coppa Italia. Ma il tifoso rosanero è anche colui che dopo questo periodo, di luci e stelle, ha dovuto fare i conti con dei bassi che il più delle volte hanno prevalso sugli alti. Due retrocessioni nella cadetteria negli ultimi quattro anni – con la dolce parentesi firmata dal duo argentino Vazquez-Dybala – hanno provocato un susseguirsi di eventi che ha comportato un allontanamento dei tifosi, gran parte dei quali ritiene di star dentro un sistema in cui non si riconosce più. 

Il tifoso rosanero, però, è come un lui con la sua lei, è quella persona delusa ma pur sempre innamorata, pronta a credere che quel sentimento non possa essere spazzato via dalle difficoltà. 

Ma, in fondo, il tifoso rosanero ritiene che la speranza che la dolcezza del rosa torni a prevalere sull’amarezza del nero, sia l’ultima a morire.

                                                                                                                                     

Pietro Lanza

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