Catania-Palermo è stato un derby, di quelli veri. Grande agonismo da entrambe le parti, si è visto da subito che c’era tensione. Ben più alta quella dalle parti di viale del Fante che ha a che fare con un esonero, quello di Boscaglia qualche giorno fa, e con una classifica che fa tutto tranne che sorridere. Gli etnei, dalla loro, sono infiammati da una breve “pareggite” che ha investito Raffaele e staff nelle ultime settimane.

Primo tempo intenso

E nel primo tempo del derby, i sentimenti si riversano tutti sul campo in perfette condizioni del “Massimino”. Come detto, grande agonismo e una grande voglia di andare a far male all’avversario. Occasioni da una parte e dall’altra e un Palermo, il primo della gestione Filippi, che si presenta a Catania con un 3-4-3 visto soltanto una volta in questo campionato: era la 2° giornata a Terni, contro la Ternana. I Rosanero, dal piglio molto offensivo, sfiorano il vantaggio almeno 3 volte: prima la traversa di Marconi con una fantastico mezzo esterno dalla distanza, poi un cross di Floriano che stava per finire in rete dal limite corto dell’area di rigore (salvataggio di Sarao sulla linea) e poi un destro di Lucca dalla distanza che esce non di molto.

Marconi “folle”, Palermo in 10

Il Catania, però, non è da meno. Grande aggressività e anche più supremazia territoriale. Sopratutto dal minuto 33′, quando Marconi combina la frittata e nel giro di 7 minuti prende giallo e rosso e va a farsi la doccia in anticipo. Grave ingenuità per l’ex Monza, che lascia in 10 una squadra che stava giocando molto bene. Da quel momento in poi, è solo il Catania che prova a chiudere in vantaggio un primo tempo ricco di emozioni, con un Palermo che invece prova a riordinare le idee dentro gli spogliatoi, sul punteggio di 0-0, riuscendoci.

Santana risolve e scrive la storia

Il secondo tempo comincia con gli etnei molto aggressivi, volti a sfruttare la superiorità numerica. Così, prima c’è il palo di Sarao all’alba della seconda frazione e poi l’occasionissima per Russotto su cui Pelagotti risponde presente. A sbloccarla, è però Santana, con un destro pazzesco sotto l’incrocio dei pali. Catania beffato e Palermo che col cuore e con la tecnica, portata in campo dal capitano, passa in vantaggio. Il 39enne è a questo punto l’unico giocatore della storia rosanero ad aver segnato in tutte le competizioni dalla A alla D con la stessa maglia.

Catenaccio vincente

Dal 60° in poi, è monologo rossoazzurro. E non potrebbe essere altrimenti visto l’uomo in più. Attacco Catania, il Palermo soffre, ma alla fine resiste. Quello appena visto è stato uno dey derby più pazzi della storia. È stata la vittoria del sacrificio, della pazienza, del cuore. È stata la vittoria del sogno per Filippi che da prima volta sulla panchina del Palermo si presenta con i 3 punti al derby, la partita più importante. Un match pazzo, deciso dal più anziano, una partita nella quale forse il pari sarebbe stato il giusto risultato per quanto visto, ma a Filippi e staff va benissimo così.

Vittoria per la testa più che per la classifica

Boscaglia dimenticato, la Sicilia si tinge di rosa e di nero e il futuro, è un po meno grigio, anche se la strada verso la zona confort dei playoff è ancora lunga, forse troppo. Sta di fatto che questa è stata la vittoria della squadra, del cuore più che della classifica, della testa più di qualsiasi altra cosa. 

 

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