L’ultimo anno del Palermo calcio è stato un vero incubo per i tifosi rosanero: dopo la mancata iscrizione in serie B ed il conseguente fallimento della vecchia società, ci si augurava di non sentire più nominare personaggi che in città hanno lasciato solo pessimi ricordi.

Ed invece a volte ritornano, così, senza pudore e senza vergogna. Forse convinti che il poco tempo trascorso abbia cancellato, con un colpo di spugna, tutte le loro “prodezze”, bugie e false verità. C’è chi vuole acquistare un club di calcio e si dice danneggiato dalle precedenti società che voleva rilevare; c’è chi addirittura accetta di venire a tenere conferenze a Palermo e promette di raccontare la propria verità. Ma di quale verità si va blaterando?

Ma come si può dare ancora credito a due personaggi che al Palermo ed ai suoi tifosi hanno fatto davvero tanto male? A chi come Raffaello Follieri ha giocato con il “firmo e non firmo la due-diligence”, che non si saprà mai se sia realmente iniziata, che ha giocato a rimpiattino con il Palermo ed il Foggia e ad un personaggio come Fabrizio Lucchesi, che guarda caso era dapprima nell’entourage di Follieri e poi si è ripresentato a Palermo con una cricca di affaristi che i tifosi palermitani non dimenticheranno mai?

Ripulirsi il nome da un passato pesante è lecito, non si nega a nessuno il diritto dell’oblio su internet, ma perseverare ancora con un copione trito e ritrito per illudere la gente è davvero squallido. Prima il Palermo, poi il Genoa, poi il Foggia, adesso il Catania. A leggere il comunicato della società etnea su Follieri viene da sorridere, di amarezza però, perché al di là della rivalità calcistica, sono situazioni penose che i tifosi rosanero hanno già vissuto sulla propria pelle.

Che dire poi di Lucchesi? Con quale coraggio accetta di tornare a Palermo? E quali verità dovrebbe mai raccontare lui che doveva essere il medico chiamato al capezzale di una società che stava morendo e che invece ha poi contribuito a staccare il respiratore e con esso tutte le speranze dei tifosi del Palermo?

Spieghi la sua verità a chi a causa sua, di Arkus, dei fratelli Tuttolomondo, della De Angeli, di Albanese e di tutti quelli che hanno spento per sempre la luce dell’U.S. Città di Palermo, hanno perso il lavoro. Lo spieghi bene a chi si è dovuto reinventare in una città già abbastanza tormentata di suo dalla disoccupazione, a chi è stato costretto a partire ed a separarsi dalla famiglia perché, fortunatamente, ha trovato lavoro altrove. Lo spieghi ai fornitori non pagati, a tutto l’indotto che si è trovato in mille difficoltà, lo spieghi ai tifosi rosanero, civili come pochi sulla terra, che hanno sperato fino alla fine e che si sono ritrovati vittime di un grand bluff e sono dovuti  ripartiti dalla serie D.

Dove è finita la famosa black-list della FIGC con le norme più restringenti per dirigenti e per chi vuole acquistare le società di calcio? Eppure il signor Lucchesi non era nuovo a queste imprese: Pisa, Latina, Lucchese, poi tragicamente Palermo e ancora si dà voce a questa persona?

Davvero si pensa che la gente abbia dimenticato? E mister Follieri pensa davvero che qualcuno a Palermo possa ancora credere alle sue parole?

E’ proprio vero: dove si palesa la possibilità di un cadavere si radunano gli avvoltoi, noi naturalmente speriamo che non sia così, di essere clamorosamente smentiti. Ma troppe volte si è taciuto, qualcuno che sapeva, e sa la verità, per mero opportunismo preferisce continuare a tacere.

Ma c’è una verità incontrovertibile, oltre ad una responsabilità penale che la Magistratura accerterà ed è che il vecchio Palermo è stato ucciso. Più o meno scientificamente e deliberatamente e che mentre esalava gli ultimi respiri, le iene e gli avvoltoi hanno banchettato ignobilmente su un povero morente, mentre la sua gente piangeva di dolore!
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