Due anni da incubo quelli vissuti dall’ex giocatore danese Simon Makienok. Un lungo infortunio con degli strascichi non indifferenti lo hanno tenuto lontano dal terreno di gioco. Approdato all’Utrecht, squadra olandese nel 2017, aveva collezionato soltanto 6 presenze.

Una sorte simile a quella avvenuta del resto a Palermo: la sua avventura comincia nel 2014-2015,  e le sue presenze in campo si contano sulle dita di una sola mano, quattro infatti gli ingressi in campo per il gigante danese che non è mai riuscito ad incidere e a far cambiare idea agli scettici.

A dare problemi la rottura del legamento crociato che lo ha costretto a mesi e mesi di riabillitazione, con degli imprevisti che hanno allungato i tempi di recupero. L’incubo finisce durante la partita disputata ieri tra l’Utrecht e l’Excelsior nella Coppa d’Olanda: Makienok entra al 31′ e sigla il gol del 4-1 al 90′ e non riesce a trattenere le lacrime.

Racconta così ai microfoni dei giornalisti nel post gara, come scrive Gianluca di Marzio : “Mentirei se dicessi che non mi sono mai chiesto se tutto sarebbe mai tornato ad andar bene, se sarei mai più stato me stesso. È stato un periodo difficile, non solo a livello professionale. Ma ho cercato di non pensare alle cose che non potevo cambiare. E penso di esserne uscito nel migliore dei modi. Finalmente il mio corpo sembra essere tornato quello di un tempo.

Questa è la differenza più grande rispetto allo scorso anno. Ci è voluto così tanto tempo. Ho vissuto tanti momenti difficili, ma è proprio per questo che non vedevo l’ora di tornare. Tifosi, compagni di squadra, tutti mi hanno supportato. Aspettavano tutti che tornassi. Questo mi ha motivato. È stato bello. Ho sempre creduto di poter tornare. Ho conosciuto tanta sofferenza, in quei momenti puoi solo sognare un ritorno come questo. Sono stato più che ripagato di tutto il duro lavoro. Sapevo che avrei corso il rischio di infortunarmi nuovamente giocando qui, perché era un brutto campo in erba sintetica, ma non volevo essere fermato da questo fattore”.

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