Palermo

Massimo Morgia si è presentato in conferenza stampa: è il nuovo allenatore del Trapani. Una figura d’esperienza per tentare la risalita nella classifica di Serie D, che non sorride ai granata. Il tecnico classe ’51, ai microfoni dei giornalisti, ha parlato così della scelta di tornare in panchina: “Nessuno mi ha obbligato, ma ho sentito anche la mancanza e le emozioni che si provano ad allenare in piazze che hanno una storia importante dietro. Qui si respira questa importanza in ogni angolo: stadio, organizzazione della società e tutte le foto che vedo appese”.

Le dichiarazioni di mister Morgia

Morgia si è soffermato inoltre sulla situazione attuale del club granata, che non è riuscito a dare il meglio di sé in questo avvio di campionato dopo la rinascita: “In campo ho visto una squadra molto demoralizzata e preoccupata. L’altro giorno si giocava contro un avversario che schierava otto under, il Trapani non è riuscito a dominare completamente la partita. Se si mette in evidenza un ragazzino del 2004, Pipitone, i problemi sono sotto il punto di vista mentale. Tutti devono avere uno spirito libero, voglio insomma uno spirito più garibaldino.

“Il calcio deve essere divertimento – conclude Morgia –. Per divertire gli altri bisogna divertirsi noi. Voglio essere me stesso e lavorare. Se poi a fine anno ci troviamo bene e il mio lavoro è piaciuto ci sediamo e ne discutiamo. La piazza di Trapani mi piace, ho pensato solo a quello, tornare ad allenare, che è non il mio lavoro ma il mio hobby preferito”.

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