Juve Stabia-Palermo, dirige Di Bello: arbitro sfortunato per i rosa

Juve Stabia-Palermo, dirige Di Bello: arbitro sfortunato per i rosa

Torna in campo il Palermo, nel primo turno dei playoff di Serie B contro la Juve Stabia. Una partita decisiva per i rosanero che, in caso di mancata vittoria, saranno eliminati dai playoff. A dirigere questo scontro di vitale importanza per i siciliani sarà l’arbitro Marco Di Bello. Fischietto di prima fascia, già dal 2011 arbitra in cadetteria e dal 2014 in Serie A. Dal 2018, inoltre, è anche abilitato ad arbitrare nelle gare delle competizioni europee.

Juve Stabia-Palermo, dirige Di Bello: arbitro sfortunato per i rosa

Sono 12 le gare del Palermo dirette dall’arbitro Di Bello. Con lui in campo, i rosa hanno vinto soltanto tre partite (tutte nella stagione 2013/14 in Serie B, l’anno della promozione in Serie A, contro Pescara, Crotone e Varese), perso sei volte e pareggiato tre: l’ultima volta nella gara che ha chiuso la stagione regolare della passata stagione, un 2-2 contro l’Ascoli. Un bilancio di certo negativo che non fa ben sperare i tifosi rosanero, visto anche il periodo di crisi degli uomini di Dionisi.

Da registrare le due sconfitte contro la Lazio nella stagione 2015/16 (0-4 al Barbera e 2-1 all’Olimpico) e i due “poker” subiti in trasferta contro Juventus e Milan (rispettivamente 4-1 a Torino e 4-0 a Milano). Infine i due match persi di misura (1-0) contro Parma ed Empoli. Per Di Bello, quest’anno, sarà la prima volta in campo per una gara del Palermo.

Anche gli stabiesi non sorridono

Nemmeno la Juve Stabia riesce a vantare più di 3 vittorie con alla guida l’arbitro di Brindisi. Ben 9 i precedenti, solo 3 i successi (di cui uno nella finale d’andata della Coppa Lega Pro del 2011 contro in casa del Carpi, terminata 1-3): l’ultimo addirittura nel 2012, in Serie B, in casa del Cittadella. Con Di Bello, però, i gialloblù hanno perso solamente una volta: un 2-1 in casa dell’Empoli nella gara inaugurale della stagione 2011/12 di Serie B, campionato che gli stabiesi hanno vissuto con lo status di neopromossi.