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Accardi sul Palermo: “Derby vinto? Un orgoglio. Ho due rimpianti”

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Accardi e l’amore per il Palermo: “Derby vinto da capitano un orgoglio. Ho due rimpianti”

L’ex capitano del Palermo, Andrea Accardi si è raccontato ai microfoni di seried24.com. Il difensore, oggi in forza alla Pistoiese, ha ricordato i momenti vissuti in rosanero e le emozioni provate nel vincere un derby contro il Catania indossando la fascia da capitano. Inoltre ha fatto un bilancio su questa esperienza in Serie D con la Pistoiese, svelando anche un retroscena di mercato. Ecco di seguito le sue parole.

Il Derby vinto e le promozioni col Palermo: le parole di Accardi

Il Derby vinto col Catania da capitano: “Tre cose mi hanno reso più orgoglioso nella mia carriera: la prima è che ho giocato con la maglia della mia città, io sono un malato del Palermo sin da piccolo. Ho sempre sognato di indossarla, ce l’avevo cucita sulla pelle. La seconda, è stata vincere quel derby con il Catania da capitano in 10 uomini con gol di Santana. E tutti i palermitani sanno di cosa sto parlando. La terza, la più grande, è stata la vittoria del campionato dalla C alla B, quando tutti ci davano per spacciati. Abbiamo fatto un miracolo sportivo, riportato un’intera città allo stadio. E anche in trasferta era incredibile. Gente che partiva da Palermo e si faceva dei viaggi impensabili per seguirci“.

Nemmeno io pensavo di arrivare così in alto con quella maglia che tanto amo. Ancora oggi quando cammino per la città la gente mi ferma e si ricorda di quello che ho fatto e tutto quello che abbiamo passato. Questa per me è la vittoria più grande. Palermo è stata la realizzazione di un sogno che sarà imparagonabile con tutto il resto”.

Gli ultimi anni con Zamparini e l’addio

Da Zamparini alla rinascita: “La vittoria di quel campionato è stata anche la rinascita di un popolo intero. Venivamo da anni bui con Zamparini, con il punto più basso toccato durante la finale playoff del 2018 con il Frosinone persa a causa di cose che non riguardano nulla con il calcio. Siamo falliti con tutto quello che è successo durante l’estate. Un vero schifo. Ho preso la decisione di rimanere a Palermo perché volevo riportare la mia squadra dove meritava, nel calcio professionistico. Non mi aspettavo di farlo in così poco tempo. Dalla D subito alla C e poi quella promozione in B in uno dei gironi più complicati della categoria che è stata l’apice della mia carriera. La gente entrava in campo, ti ringraziava. Ho ancora i brividi quando la racconto, è stato unico. Casa mia è tappezzata di foto di quel momento”.

Sono due i rimpianti di Accardi:  “Rimpianto? La prima partita dei play off con la Triestina mi feci male e saltai tutta la parte finale. E poi ovviamente quello di non aver potuto giocare la Serie B con la maglia della mia città dopo che l’avevamo conquistata sul campo. Però, nessun rancore. Ho accettato la decisione della società e del nuovo allenatore Corini, sono sempre stato a disposizione della squadra fino a quando non sono andato via per poi andare al Piacenza. Tutt’ora ho dei bellissimi rapporti con il presidente. Palermo è casa mia e sarò sempre il suo primo tifoso.

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