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De Biasi: “Che ricordi a Palermo. Che bel gruppo eravamo”

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De Biasi: “Che ricordi a Palermo. Che bel gruppo eravamo”

Gianni De Biasi, ex Commissario tecnico dell’Albania e non solo, nonché ex calciatore del Palermo, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per commentare la stagione attuale del Palermo. De Biasi ha raccontato aneddoti del passato, ha poi parlato del cammino dei rosa sin qui, dell’arrivo del nuovo direttore sportivo Carlo Osti e si è espresso anche sul mister delle aquile, Alessio Dionisi. La nostra intervista integrale si può ascoltare sul canale YouTube di TifosiPalermo. Ecco di seguito un estratto.

De Biasi e i ricordi di Palermo

Il ricordo di De Biasi:Per me Palermo è una delle città più belle in cui sono stato. Io ho due città nel mio cuore: una è Valencia e l’altra è Palermo. Valencia da allenatore e Palermo da calciatore. Avrei vissuto più anni se il Palermo non fosse poi fallito e non iscritto al campionato. Avevo il contratto anche per l’anno successivo, ma poi per situazioni strane legate all’iscrizione ho dovuto abbandonare l’isola nella quale mi stavo trovando benissimo. Avevo un sacco di amici”.

Sul fallimento: “Fallimento? Io credo che sia stata una mossa politica. Avevamo appena vinto la C, eravamo in Serie B e ci stavamo assestando in quel campionato e non facevamo spese folli perché non avevamo possibilità di investire ma era un bel gruppo di giocatori che potevano fare un bel campionato anche l’anno successivo”.

La genuinità secondo De Biasi: “Eravamo un bel gruppo, era tutta un’altra storia rispetto ad oggi. Stiamo parlando di 30 anni fa: sono cambiati i modi di comunicare con i social. Oggi si sa tutto di tutti e si pensa di sapere: situazioni che non aiutano. Però credo che era un calcio molto più genuino…molto più “pane e salame”, perché c’era la spontaneità, nulla di costruito e noi eravamo candidi. Sono per un rapporto più confidenziale”.

I suoi gol con i rosa

Un calcio che non esiste per De Biasi: “Ormai è tutto stereotipato: ci sono le conferenze stampa dove ti mandano il giocatore che interessa di più, mentre a e sei nell’occhio del ciclone allora non vai. Ci sono quelli che sanno destreggiarsi in maniera più diplomatica e quelli che non mandano. Oggi è tutto più plastificato. Anche con la gente c’era un rapporto diverso: da quello che vendeva le stigghiola fuori dallo stadio a quello che vendeva pane e panelle dall’altra parte…li conoscevi tutti e non avevi nessun filtro e a noi piaceva sentire la temperatura dei tifosi”.

Quel Palermo che ha sfornato grandi allenatori: “Sicuramente Ranieri e Gasperini. Con Claudio ho giocato mentre con Gasperini non ho fatto in tempo. Credo che sarebbero diventati comunque dei grandi allenatori perché avevano e hanno i mezzi e le capacità per essere dei leader e trasmettere le cose”.

I gol messi a segno da De Biasi a Palermo: “Sicuramente i gol anche se non sono tantissimi. Ricordo che il primo anno ne ho fatti 5. Ricordo quello col Campobasso che feci gol di testa e quello contro il Catanzaro che giocammo a Trapani per via dei lavori di Italia 90. Segnai da 30 metri. A Palermo ne ho fatti abbastanza di gol carini”.

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