Palermo – Il sogno e la realtà
A Palermo si direbbe “tre punti a comegghiè” e questo è successo ieri a Lecco dove la squadra ha portato a casa la vittoria, senza brillare, soffrendo e subendo i generosi giocatori di Aglietti, da ieri con più di un piede in serie C. Anche per le uscite del patron Di Nunno che senza mezzi termini ha fatto allusioni pesanti e devastanti. A cosa serviranno questi tre punti lo dirà il proseguo del campionato o forse la gara di venerdì sera, il big match, scontro direttissimo col quotato e ambizioso Venezia.
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Certo pensare di affrontare i lagunari sciorinando la stessa prestazione di Lecco sarebbe una follia o meglio un autentico suicidio. Perché a Lecco abbiamo assistito ad una gara davvero incolore e insapore, ma serviva la vittoria e difenderla anche con giocate da oratorio: palla in tribuna e pedalare. E quando vinci, il successo ovatta la prestazione , la rende meno amara, se poi pensi che nel calcio contano i punti e la classifica. Ed a proposito di classifica l’umorale tifoso rosanero è tornato a guardare in alto, molto in alto. Lo sappiamo che in fondo in fondo tutti ancora guardano al secondo posto, indomabili ottimisti. Magari di nascosto, senza dichiararlo apertamente, ma in molti ci sperano ancora.
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Certo la prestazione di ieri non autorizza tante speranze ma nel calcio a volte accade l’allineamento dei pianeti (come nel finale di stagione di serie C), la convergenza di tanti elementi favorevoli e succedono i miracoli. Ecco, con gli occhi ancora pieni delle immagini del Rigamonti-Ceppi, oggi bisognerebbe parlare solo di miracolo. Più realista cercare di rosicchiare punti a chi precede (il Venezia terzo è a 5 punti e il Como quarto è a 3 punti). La logica dice solo questo. Sognare è lecito anche se la realtà indica un percorso diverso e forse più raggiungibile considerato anche che la Cremonese (seconda) sembra non voler perdere colpi. Peccato, perché il treno era passato, proprio a Cremona…
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