Serie B – Trio meraviglia
Parma super, Venezia-gol e Palermo sempre più City: possono arrivare in fondo.
Le proprietà straniere e un progetto valido: continuità con gli allenatori, mercato saggio e giocatori in grado di far salire ancora il livello tecnico
Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola.
L’articolo di Nicola Binda fa il punto sul campionato di Serie B dove Palermo, Parma e Venezia sono tre squadre che hanno tutto per arrivare fino in fondo. Le loro proprietà straniere hanno tracciato una strada che sembra essere quella giusta e questo per almeno tre motivi: intanto la giusta conferma dei tre allenatori è stata la prima scelta vincente. Aver lasciato sulle panchine Pecchia, Vanoli e Corini ha consentito loro di poter lavorare su una base solida e affiatata e fare interventi sul mercato senza compiere illogiche rivoluzioni.
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Il secondo elemento è il mercato che ha portato tanti arrivi da urlo sebbene fra le tre squadre il Parma è quello che ha fatto meno innesti. In porta per sostituire Buffon così come a centrocampo per sostituire Vazquez sono state trovate soluzioni interne ed è arrivato Partipilo. Nel Venezia andava sistemata la difesa mentre la vera regina del mercato è stata il Palermo che sotto la guida del City Group ha puntato su giocatori d’esperienza che hanno già vinto la Serie B come Lucioni, Insigne, Ceccaroni, Henderson e Mancuso oltre ad un elemento proveniente dalla Serie A come Di Francesco e uno di categoria come Coulibaly inserendo anche tre giovani di talento e di prospettiva come Lund, Vasic e Desplanches.
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Il terzo elemento è che queste squadra dimostrano margini di crescita: ci sono elementi che finora si sono fatti vedere poco ma che appena si rimettono in carreggiata sicuramente daranno una spinta in più. Tre attaccanti, nel Parma si aspetta il talento di Mihaila, nel Venezia si aspetta la coppia Gytkjaer-Pohjanpalo e nel Palermo si attende Brunori ancora a digiuno, una notizia che fa scalpore anche se finora nessuno se n’è accorto.
Questione Brunori: non esiste una questione Brunori.
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