Luigi Canotto, attaccante della Reggina, è intervenuto in un’intervista esclusiva ai microfoni in conferenza stampa a pochi giorni dall’impegno in campionato contro il Frosinone. L’ex dei ciociari ha parlato della zona playoff e dei possibili punti di penalizzazione relativi proprio agli amaranto.
Reggina, le dichiarazioni di Canotto
“Sappiamo che stiamo attraversando un momento particolare, ma sono sicuro che in queste ultime partite ne usciremo fuori – ha esordito così l’attaccante dei calabresi in merito alla caotica situazione in cui verte il club – . Il nostro obiettivo è andare ai play-off a tutti i costi e dovremo lottare tutti insieme per raggiungerli. Faremo vedere chi siamo, i tifosi devono sapere che in campo ci sarà un gruppo di uomini pronti a dare tutto fino alla fine”.
“Deferimenti? Ne stiamo leggendo tante, ma siamo tranquilli. Il presidente e la società sono molto seri, ci pagano regolarmente, di loro possiamo solo parlar bene. Sono sicuro che la società abbia operato alla perfezione”.
Canotto poi dà spazio al prossimo match in trasferta contro i laziali: “Frosinone in lotta per la Serie A e noi per i play-off? Non ho alcun rammarico di essere andato via. A Frosinone sono stato bene, ma ho scelto di venire qui perché era il sogno che avevo nel cassetto sin da quando ero piccolino, chi mi conosce sa la mia storia. E’ stata una scelta fatta col cuore, sono felice di essere un giocatore della Reggina. Mio papà è il mio primo grande tifoso. Insieme a mia madre mi da sempre una spinta in più”.
L’attaccante amaranto spende anche qualche parola sull’ex campione del mondo e guida tecnica del club Pippo Inzaghi : “Per noi il mister è tutto, ci ha sempre dato tanto dalla prima all’ultima partita. Nei momenti particolari ha sempre creato gruppo. Siamo consapevoli che non stiamo facendo benissimo ma sappiamo al contempo che non vogliamo deludere nessuno”.
“Affronteremo una squadra forte, la prima della classe, troveremo un ambiente caldo. Anche noi ci giochiamo tantissimo, fare risultato a Frosinone farebbe capire che la Reggina c’è ed è viva”.
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