Palermo

Non è mai lo stesso Palermo

Siamo rimasti tutti un po’ sorpresi dalla formazione pensata da Eugenio Corini per la delicata sfida con il Pisa, con tante novità rispetto anche ai più recenti schieramenti in campo, eppure di giornata in giornata, a ben vedere, non è stato quasi mai lo stesso Palermo.
Numeri alla mano e basandoci sulle formazioni ufficiali, abbiamo calcolo come in quasi il 70% dei casi il Palermo sia sceso in campo con formazioni sempre diverse, che sia per uno o per più componenti.

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Difatti sono solo 4 i casi in 28 giornate di campionato finora disputate in cui è stata schierata la stessa formazione in campo.
La prima volta alla 5^ e alla 6^ giornata di campionato con Genoa e Frosinone nel 4-3-3 tanto caro a Eugenio con le tre S a centrocampo ed il tridente composto da Elia, Brunori e Di Mariano. In difesa Buttaro, Nedelcearu, Marconi e Mateju.
La seconda volta dalla 9^ alla 10^ con Pisa e Cittadella il centrocampo presentava la novità Gomes affiancato a Broh e Segre.

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Ancora dall’11^ alla 13^ in difesa sempre Mateju, Nedel e Marconi con la novità Devatak sulla sinistra, a centrocampo confermato il trio Segre-Gomes-Broh, mentre in attacco il tridente subiva la perdita per infortunio di Elia e si schierava con la novità Valente affiancato a Brunori e Di Mariano.
Infine dalla 21^ alla 23^ con il nuovo 3-5-2 la formazione iniziale ha previsto con Bari, Ascoli e Reggina la difesa a tre con Mateju, Nedelcearu e Marconi, un centrocampo con Saric, Damiani e Segre, oltre gli esterni Valente e Sala. In avanti Di Mariano in appoggio all’unica punta Brunori.

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Le ragioni di tutto questo …

Diversi i motivi che possono dare spiegazione a questi numeri a cominciare da quello più scontato, ovvero il cambio di modulo da 4-3-3 a 3-5-2 avvenuto a Ferrara, oltre alle scelte dell’allenatore Corini sempre molto attento ad adeguare la formazione rosa alla diverse caratteristiche dell’avversario affrontato.
Anche gli infortuni di importanti titolari come Elia e Stulac, oltre i frequenti acciacchi di Sala e Bettella, hanno purtroppo avuto il loro peso su queste statistiche.

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A ben vedere tuttavia le ragioni alla base di questo Palermo camaleontico sono anche più profonde e risiedono nel turbolento inizio di stagione con le dimissioni di Baldini e la rivoluzione in organico dettata dal nuovo tecnico Corini: 15 nuovi giocatori in estate e altri 6 a gennaio, oltre le numerose cessioni.
Ma se si va ancora più in profondità questo dato è probabilmente uno dei segnali di quanto CFC ha dichiarato fin dal primo giorno, ovvero che è in corso un anno di consolidamento utile per mettere a punto un progetto tecnico che necessita di tempo, perseveranza e pazienza per giungere al traguardo.

(David Majorca)

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1 commento

  1. Condivido il concetto del city group che per ottenere risultati bisogna avere pazienza e progettare però questa logica non deve diventare una scusante se i risultati non arrivano, detto in parole povere vabene l’anno di transizione ed una salvezza tranquilla ma il prossimo anno l’obiettivo stagionale deve essere la promozione in serie A.

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