Quella di Genova è stata la migliore sconfitta che il Palermo ed i suoi tifosi potessero augurarsi. È chiaro che perdere non fa mai piacere, ma dopo una serie positiva di nove partite era lecito pensare che prima o poi la corsa dei rosa si sarebbe fermata. Ed è meglio che sia successo al “Ferraris”, in uno stadio che molti dei giocatori rosanero avevano visto solo in televisione prima d’ora, e contro una squadra che con la Serie B c’entra molto poco. Se questo campionato lo sta vincendo il Frosinone, infatti, è soltanto perché il Genoa ha sprecato mezza stagione prima di cambiare un allenatore palesemente inadatto come Blessin.
La serenità come punto di forza del Palermo
La sfida di Marassi ha dimostrato che il Palermo è ormai una squadra solida e con un’identità ben precisa. Il gruppo guidato da Eugenio Corini ha intrapreso un percorso di crescita che procede spedito e mostra progressi partita dopo partita. Brunori e compagni sono riusciti infatti a rispondere colpo su colpo ad avversari più esperti, più furbi, più veloci. In una parola, più forti. Se la gara è rimasta in bilico per 97 minuti, e se l’allenatore avversario ha ammesso che il momento decisivo della partita è stata la parata di Martinez su Soleri, vuol dire che il Palermo ha fatto quello che doveva fare.
È evidente che il pensiero della rincorsa al secondo posto, che già molti tifosi accarezzavano, appare assolutamente fuori luogo vista la qualità degli avversari. Per questo, il punto di forza della squadra rosa da adesso in poi sarà la serenità. La lotta per la salvezza sarà un pensiero per altri, mentre il Palermo potrà pensare partita per partita, senza fare tabelle e senza l’assillo della classifica. Nelle ultime giornate ci sarà tempo e modo di tirare le somme e magari costruire un altro miracolo. Intanto c’è da pensare al Frosinone, una sfida da vincere in campo e fuori.
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