corini

Non saranno gli anni di Zamparini. Sarà pure cambiata la politica. E forse, è meglio così. Perchè bisogna dare il tempo di lavorare. Perchè cambiare una mentalità chiusa a volte fa bene. Il City Football Group, che ha impiegato ben 2 settimane per scegliere Eugenio Corini come nuovo successore di Baldini, vorrà certamente dare ancora valore alla sua scelta. Ergo, l’allenatore bresciano, per ora, non è assolutamente in discussione. Per ora, appunto. Le prossime due gare saranno però decisive per il suo futuro.

Corini, il fallimento che non è un “percorso”

Quello di Corini doveva essere un percorso. Un tragitto “pieno di ostacoli” e da “percorrere insieme”, erano state le sue testuali parole nel giorno della presentazione. “Vivremo delle difficoltà”, aveva continuato. Tutto normale, tutto logico. Perchè se cambi quasi tutta la rosa a disposizione, è fisiologico che qualcosa, almeno all’inizio, puoi lasciare per strada. Il viaggio del Palermo, però, non è un percorso in cui sono insiete difficoltà “normali”. Le 5 sconfitte nelle ultime 6 gare vogliono dire altro. Dicono, che allenatore e giocatori non vanno in un’unica direzione, dicono che il “Genio” non sta dando un’idea di calcio e confermano che i calciatori non recepiscono i dettami del proprio comandante.

Insomma sono il manifesto di un fallimento, almeno fin qui. Ed è un percorso, che se dovesse continuare in questo modo porterebbe dritti, di nuovo, nell’inferno della Serie C. Uno scenario che Mirri e tutta quanta la nuova proprietà vuole scongiurare. A voler essere anche un po’ cattivi, diremmo che una cosa è il “percorso”, un’altra la “caduta”. Rovinosa, come quella di Brunori e compagni. Diremmo, inoltre, che la sconfitta è ben altra cosa della resa. Perchè c’è modo e modo di perdere. E il “modo” scelto dal Palermo, è di chi non vede orizzonti. Di chi non vede luce e di chi si prepara a vivere una stagione agonizzante. 

Due settimane decisive per il futuro

Insomma, serve una scossa. Ancora con Corini in panchina, non c’è dubbio. Ma le prossime due partite, che il Palermo giocherà in casa contro Pisa e Cittadella, saranno decisive per il futuro dell’allenatore. Se non arriveranno punti, la società potrebbe decidere di cambiare guida tecnica. Perchè se è vero che serve dare fiducia ed è necessario avere pazienza, è altrettanto vero che una piazza come Palermo, insieme ai suoi tifosi, non può accettare uno scenario simile con un mercato che è stato condotto nel modo giusto. Oculato, con individualità di grande valore per la categoria. Insomma l’inanellamento di risultati negativi, confermano una sconfitta generale, un fallimento, non un percorso. E se contro il Pisa non dovesse arrivare una buona prestazione con annessa vittoria, qualcosa potrebbe cambiare. Corini si giocherà ancora le sue carte, ma adesso anche lui trema.

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1 commento

  1. Anche la Reggina ha cambiato tutto, proprietà, allenatore e tanti giocatori nuovi, eppure sono primi in classifica e giocano molto bene. In due mesi Corini non è ancora riuscito a dare un minimo di gioco. Perderemo pure con il Pisa che è in ripresa.

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