Palermo

Domenica 12 giugno è una data che rimarrà impressa nella memoria dei tifosi palermitani. Dopo anni di delusioni sportive, sacrifici e sofferenze finalmente il Palermo è riuscito a rientrare nel calcio che conta, ha conquistato la Serie B. Sono tanti i simboli di questa impresa, gli elementi cardine di un sogno meraviglioso che è diventato realtà, ma tra tutti uno in particolare va ricordato: Silvio Baldini. L’allenatore rosanero è stato il condottiero di una squadra che molti, fino a qualche mese, fa avrebbero dato per spacciata, senza alcuna speranza e con un futuro nel limbo della Serie C.

Il percorso di Silvio Baldini

Silvio Baldini è tornato al Palermo dopo 18 anni, con un’esperienza alle spalle che non si era conclusa nei migliori dei modi. La vicenda legata a Zamparini e la promozione in Serie A mai portata a termine nonostante i buoni risultati al momento dell’addio. E il suo percorso con il Palermo quest’anno non è cominciato di certo in maniera brillante. Una squadra senza identità e alla deriva, che nelle prime partite sotto la guida di Silvio Baldini non riusciva comunque a comunicare, tanto da fare dubitare sul cambio di allenatore.

La svolta decisiva

Se si analizzano gli ultimi mesi del Palermo e quanto abbia influito Baldini, bisogna soffermarsi su una partita in particolare: quella contro il Potenza. La conferenza del tecnico toscano, il suo sfogo verso i giocatori e le forti parole usate sono state la molla che ha innescato un processo nuovo, una inversione inaspettata. Da lì tutto è cambiato, prima la conquista del terzo posto, quasi inaspettato ed infine la “costruzione” di una squadra che nei playoff ha fatto un nuovo campionato. La convinzione dei giocatori, la loro grinta e voglia di centrare la promozione portano il marchio di Silvio Baldini. Alcuni in particolare, come Luperini e Floriano, riusciti ad esprimere le proprie potenzialità, quando ormai nessuno ci credeva più.

Un uomo che anche la sera della promozione era impassibile, ma che con le sue idee ha saputo entrare nel cuore e nella testa dei giocatori e non solo. È diventato un uomo del popolo, un uomo di Palermo come ribadito più volte da lui stesso, e l’affetto i tifosi lo hanno ricambiato manifestandolo più volte. Dopo 18 anni è tornato a Palermo, ha preso in mano le redini di una squadra sbandata e ha cambiato tutto, si può quasi parlare di una rivincita: un conto in sospeso che è stato pagato. Silvio Baldini è stato l’uomo della rinascita, la sua filosofia è diventata quella di Palermo, in una simbiosi che rimarrà nella storia calcistica della città.

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