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Playoff – Alla fine ha prevalso il buon senso. O la paura dell’astensionismo?

Per un giorno i tifosi di entrambe le squadre impegnate in questa finale playoff  hanno tremato all’idea che la gara di ritorno, quella del 12 giungo, venisse spostata. Anticipata al sabato o posticipata al martedì perché coincidente con le elezioni amministrative ed i referendum in programma proprio la stessa domenica. Riunioni in Prefettura, consultazioni febbrili, pareri delle società e della Lega pro ed alla fine la decisione di lasciare tutto per com’era stato organizzato da mesi.

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Alla fine è prevalso il buon senso, cioè quello di non voler penalizzare i tanti tifosi delle due squadre che già avevano fatto biglietti aerei senza diritto di rimborso. Chi aveva prenotato auto o hotel senza avere la possibilità di spostare le date. Insomma un danno economico per chi, fra i tifosi, fa tanti sacrifici per seguire la sua squadra. Per chi vuole esserci per questa gara di ritorno prevista al Barbera che rappresenta poi la finalissima, la serata della premiazione e dei festeggiamenti. A Palermo si augurano ovviamente di poter invadere il Politeama.

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Ha prevalso il buon senso tendendo conto che non è una gara fra due tifoserie nemiche: tutt’altro. Palermo e Padova sono gemellate da decenni ed il legame è forte e ribadito anno dopo anno. Da questo punto di vista l’ordine pubblico è quasi garantito. Ma da alcuni anni, le forze dell’ordine non stanno più all’interno degli stadi ma semplicemente fuori, pronte ad intervenire in caso di necessità. E non è che siano centinaia di agenti sempre in tenuta anti sommossa. Tutto sempre molto contenuto e dunque assolutamente conciliabile col doppio impegno, elettorale e sportivo. Ma forse il buon senso ha trovato le sue ragioni nel rischio di astensionismo che una decisione diversa avrebbe potuto scatenare.

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Era noto che le tifoserie non gradivano il cambio data: per fatti organizzativi o anche lavorativi (nell’ipotesi martedì). Spostare la gara avrebbe creato malcontento ed avrebbe relegato il calcio al secondo posto rispetto alle esigenze politiche. Il che non è proprio quello che preferiscono gli amanti dello sport del pallone. Perché se c’è una cosa  che interessa di più al palermitano in questo momento,  non è il nome del prossimo sindaco, ma poter riabbracciare la serie B.  E’ la solita politica che viene relegata al secondo piano. … Insomma siamo sicuri che se avessero preso una decisione contraria alla passione della gente, questa si sarebbe vendicata disertando i seggi elettorali. E chi doveva decidere probabilmente ci ha pensato…

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