Palermo

La scossa, a Palermo, non è arrivata. Eppure sulla panchina rosanero si è seduto un signore capace di muovere e come le placche della crosta terrestre. Da quando il nuovo allenatore è Silvio Baldini, non è arrivata una svolta, quantomeno dal punto di vista della classifica e, quindi, dei punti conquistati, rispetto alla precedente gestione targata Giacomo Filippi. Mettendo infatti a confronto le prime 12 partite dei due allenatori, osserviamo come per entrambi 5 sono state le vittorie, 5 i pareggi e 2 le sconfitte. Insomma il cambiamento che si richiedeva al tecnico di Massa Carrara, al momento, non c’è stato: la classifica resta quella di fine girone d’andata e i punti conquistati sono esattamente gli stessi delle prime 12 gare (20).

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Filippi e Baldini: trionfi e cadute a confronto

Baldini ha trionfato contro Monterosi, Juve Stabia, Turris, Avellino e Vibonese, si è inceppato con Potenza, Campobasso, Messina, Catanzaro e Fidelis Andria ed è caduto inesorabilmente contro Foggia e Virtus Francavilla. Filippi nelle prime 12 giornate aveva vinto, invece, contro Latina, Campobasso, Foggia, Francavilla e Vibonese, pareggiato a Messina, Catanzaro (in casa), Monterosi, Juve Stabia, e Avellino; perso, infine, contro Turris e Taranto. Due strade con gli stessi ostacoli e pure con gli stessi risultati e contromosse. per entrambi 20 punti conquistati e una sola vittoria in trasferta nelle prime 12 giornate (A Vibo Valentia per Filippi, ad Avellino per Baldini). All’unisono, nonostante la qualità di gioco sia cambiata. E di molto.

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Il paradosso dell’era Baldini

Ed è questo, alla fine, il vero paradosso. Anche con Baldini ci sono state prestazioni opache (Foggia su tutte), per carità, ma in generale la qualità del gioco è totalmente diversa, così come l’idea di calcio dei due tecnici. I rosanero erano attendisti prima (ma forse molto più ordinati tatticamente?) e arrembanti adesso, propositivi e a tratti spettacolari (il 5-0 alla Turris ne è la dimostrazione). Con Baldini il livello della prestazione si è alzato, come certificano i 24 gol messi a segno in 12 giornate (miglior attacco della Serie C nel girone di ritorno) contro i 15 del Palermo targato Filippi. In difesa, i due tecnici si equivalgono (quasi): 12 gol subiti con il tecnico di Partinico, 15 con quello di Massa Carrara. Nonostante sia (e di tanto) migliorata la prestazione di squadra, i punti restano gli stessi paragonando i due “capitoli” di quella che è, al momento, una storia non felice.

Nessuna scossa, serviva il cambio in panchina?

Ma allora di chi è la colpa? I numeri riportati dimostrano che forse non è una vera e propria questione dell’uomo che siede in panchina. Probabilmente, anche se dalle parti di viale del Fante ci fosse Guardiola, i punti sarebbero 19 o 20 in 12 partite. Sintomo che la “malattia” di questa squadra risieda proprio nella testa dei giocatori? O nella qualità di essi? Se è vero, però, che l’obiettivo di questa squadra per valore tecnico sia sempre stato (come sempre abbiamo scritto) il 4° o 3° posto, allora diciamo che i rosanero sono ancora lì a sentire quel profumo. Ma, al momento, è doveroso e triste dire che Baldini non ha dato quella scossa alla classifica che ci si aspettava. L’ha data, invece, agli occhi dei tifosi, che adesso possono gustarsi un Palermo più spumeggiante ma allo stesso tempo poco vincente. E per uscire da questa categoria, serve più la seconda dote che la prima. Non tutto è perduto, certo, ma è il momento, forse, di essere meno belli e più concreti. Esattamente ciò che stava riuscendo a fare Filippi, prima del clamoroso blackout prenatalizo.

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3 Commenti

  1. Avete scoperto l’acqua calda? Io nel mio blog ad Agosto avevo scritto, potete leggerlo anche adesso negli archivi, che il Palermo al massimo poteva puntare al terzo o quarto posto, scrivevo che Bari e Catanzaro si giocavano il primo posto e scrivevo che c’era pure l’Avellino. Ai playoff vediamo che succede.

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